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5 Viaggi Speciali Verso Parigi: Sarah Sjostrom – Lasciare Andare E Tornare A Stupire

Ci sono tante storie dietro gli atleti che convergeranno tra pochi giorni all’arena La Defense di Parigi.

Storie di successi, ma anche di fallimenti, di cadute, di periodi bui e di luce cha all’improvviso torna ad illuminare la strada.

Questi sono i nostri 5 viaggi speciali verso Parigi, qui il percorso di Sarah Sjostrom.

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Se per realizzare un record del mondo nei 50 stile libero, a distanza di 7 anni dal precedente, dovessimo seguire il percorso di chi ci è riuscito, verrebbe da pensare che dovremmo romperci un gomito.
Sarah Sjostrom è la donna dei record, l’ultima nuotatrice rimasta a rappresentare quell’era olimpica che ormai sembra esser giunta a compimento. Certo, non dimenticheremo la cilena Kristel Kobrich, giunta alla sua sesta apparizione, che si porta dunque dietro ricordi riconducibili addirittura ad Atene 2004, ma questa è un’altra storia.

Dall’aver ammirato dalle corsie vicine, ancora in disparte, campionesse olimpiche di un’altra era come Lisbeth Trickett o Britta Stephen, ad averne progressivamente preso il posto, ponendosi come rivale per eccellenza di nuotatrici come Ranomi Kromowidjojo, Federica Pellegrini, Emma Mckeon, la svedese arriva alla sua quinta Olimpiade ponendosi ancora come la principale minaccia anche delle nuove leve come Kate Douglass.

PRIMA TAPPA: LE OLIMPIADI DI TOKYO 2021

Tuttavia Sarah Sjostrom non è solo la donna dei record, colei che ha superato persino il re delle otto corsie, Michael Phelps, in termini di medaglie mondiali vinte (21 vs 20).

Per riuscire ad apprezzare il suo viaggio verso le Olimpiadi di Parigi che avranno inizio tra meno di venti giorni, soprattutto in un ciclo olimpico particolare come questo, che è durato tre anni, non quattro, bisogna partire da Febbraio 2021. 

Qualche mese prima di un appuntamento leggermente importante, le Olimpiadi di Tokyo 2020(1), la primatista del mondo cade sul ghiaccio. La diagnosi è chiara: gomito rotto. La detentrice del record mondiale dei 100 farfalla (ex) , e 50 e 100 stile libero ha un gomito rotto. Che sarà mai d’altronde, è solo Febbraio, ed è solo l’anno olimpico. E poi le braccia mica servono…giusto?

“Un disastro” è quello che chiunque avrebbe pensato.

E anche Sarah è stata tormentata da questo pensiero

“Quando ho ricominciato a nuotare dopo il mio infortunio, pensavo tipo ‘Non riuscirò mai a nuotare di nuovo’. Non riuscivo fisicamente a completare una bracciata in acqua”

Eppure, se osserviamo tutto ciò che è successo dopo, fatichiamo a credere che la svedese abbia mai subito un infortunio del genere.

Alle Olimpiadi di Tokyo infatti, Sjostrom riesce a partecipare a tutti e tre gli eventi individuali in cui si era qualificata: i 100 farfalla, e i 50 e i 100 stile libero. Una cosa già di per sè per niente scontata, ma alla Gold Bae piace esagerare. La sua farfalla non è ancora ( o più) quella degli anni precedenti, eppure è in grado di strappare un pass in finale, per chiudere settima, con 56.91.

Anche nei 100 stile, in cui è primatista del mondo, e di cui vantava un terza crono stagionale fino all’anno precedente, non riesce ad arrivare sul podio, ma conquista un quinto posto con l’ottimo tempo di 52.68, e avendo nuotato 52.62 in semifinale. Ogni tanto voglio ricordare che cinque mesi prima la stessa atleta aveva un gomito completamente spezzato. 

Ed io che per un livido al gomito ho dichiarato KO tecnico per due settimane…

L’impresa non finisce qui. Sarah Sjostrom, che non aveva ancora mai vinto una medaglia olimpica nei 50 stile libero, ottiene l’argento, alle sole spalle della coetanea Emma Mckeon, che realizza il record olimpico in 23.81.

SECONDA TAPPA: MONDIALI DI BUDAPEST 2022

Terminata l’avventura giapponese, a cui già partecipare poteva rappresentare il successo della vita, ma da cui la allora 27enne torna con un argento al collo, è tempo di vasca corta.

Nei primi mesi del nuovo ciclo olimpico infatti, a un solo mese e mezzo dalle Olimpiadi, Sarah è già in acqua a vestire i panni di capitano dell’ Energy Standard, la squadra allenata da James Gibson militante nell’International Swimming League.

Il primo appuntamento degno di nota però sono i Mondiali di Budapest nel Giugno 2022.

In quest’occasione la plurimedagliata medagliata mondiale aggiunge alla sua bacheca due ori e un argento, rispettivamente nei 50 stile e farfalla e nei 100 stile libero. 

Come iniziano a notare un po’ a malincuore gli appassionati, Sarah sta sempre più abbandonando il mondo dei 100 farfalla, gara in cui, tanto per cambiare, è (fino a Giugno 2024) primatista mondiale.

Nello stesso anno, a distanza di un mese da Budapest, ci sono gli Europei di Roma, giocati quasi in casa per un’atleta amata dagli italiani come lei.

Il bo(lle)ttino di questi campionati recita tre ori, un argento e un bronzo. Nei 50 stile libero nuota la miglior performance mondiale della stagione, in  23.91, l’ennesima nuotata sotto i 24 secondi; mentre scende ancora sotto i 25 secondi per vincere i 50 farfalla (24.96).

A Roma, Sarah fa segnare la sua prima assenza importante anche nella gara regina, scegliendo un programma più leggero, per non affaticare il corpo ancora in recupero (e che recupero), e sacrifica dunque un probabile oro nei 100 stile libero.

“Sembrerà strano, ma per me non fa davvero nessuna differenza se vinco due o quattro medaglie. Sono super felice con una medaglia, sai?”

In sostanza, un anno dopo l’infortunio, e a due anni dalle Olimpiadi seguenti, Sarah Sjostrom è di nuovo ai vertici del nuoto veloce, facendo registrare la miglior performance dell’anno nei 50 stile, 23.91 per l’oro di Roma e la seconda nella doppia distanza, il 52.80 che le è valso l’argento a Budapest.

TERZA TAPPA: MONDIALI DI FUKUOKA 2023 E DOHA 2024

Se per ora Sarah Sjostrom vi è sembrata più una macchina da record che un’umana, forse dobbiamo ricordarvi che tra poco…ne sarete ancora più convinti.

Siamo nel secondo anno del più breve ciclo olimpico, ai Campionati mondiali del 2023 a Fukuoka. La manifestazione inizia con la quinta medaglia d’oro di fila nei 50 farfalla, con il tempo di 24.77, settima prestazione di sempre. Nello stesso giorno però ci sono le semifinali dei 50 stile libero. Sarah possiede il record del mondo dal 2017, con il tempo di 23.67, realizzato a Budapest.

Ai blocchi di partenza gli occhi della svedese lasciano trasparire che questa nuotatrice è fatta al 25% di concentrazione, 25% di convinzione e 50% di amore per questo sport.

23.61 secondi più tardi Sarah Sjostrom è ancora leggenda. Nuovo record del mondo, sette anni dopo averlo battuto la prima volta. Il giorno dopo poi prova a ripetersi, ma arriva “”solo”” a 23.62, ovviamente secondo crono di sempre, e conquista la seconda medaglia d’oro di questi campionati.

In realtà la svedese (sorpresa sorpresa) non è affatto un robot, a differenza di quanto le sue performance potrebbero far pensare. Sjostrom per raggiungere obiettivi di questo calibro, ha dovuto adattarsi agli eventi occorsi, dall’infortunio, all’età, le ambizioni e semplicemente al piacere di nuotare una gara piuttosto che un’altra. La nuotatrice ha progressivamente abbandonato le distanze più lunghe, l’ultimo 200 stile libero risale al 2019, i 100 farfalla sono stati lasciati indietro subito dopo Tokyo, e adesso è giunto il momento di lasciar andare i 100 stile libero (tenendosi però stretta, in attesa di Parigi, il Record del mondo).

Durante quest’ultima stagione pre-olimpiade, sette mesi dopo Fukuoka, il Qatar ospita dei nuovi Campionati Mondiali. Doha 2024.

Anche in questo evento Sjostrom decide di non competere nei 100 stile libero, concentrandosi sul difendere i titoli conquistati qualche mese prima nei 50 stile e nella distanza non olimpica dei 50 farfalla.

“Sono soddisfatta di tutto ciò che ho fatto nei 100 stile libero, dal record mondiale a tutte le medaglie d’argento

Non mi piacciono troppo i 100 in realtà, e non voglio essere troppo ingorda”.

La porta dei 100 è quindi definitavmetne chiusa ed il viaggio verso Parigi prosegue a gonfie vele. Ai mondiali del Qatar Sarah Sjostrom diventa la nuotatrice con più medaglie conquistate a un campionato del mondo. Con le sue due medaglie d’oro nei 50 stile e nei 50 farfalla, rispettivamente con il quarto e il terzo crono di sempre (i soli più veloci indoviinate di chi sono?), raggiunge la quota 21 medaglie mondiali. Se vi state chiedendo chi fosse il nuotatore che la precedeva fino a quel momento, a quota 20 medaglie, è solo un tale che passava per caso tra le corsie, un certo Michael Phelps

Le migliori performance stagionali nei 50 e 100 stile libero, le due distanze olimpiche perseguite fino all’ultimo, negli anni e mesi prima dell’infortunio, e dopo di esso.

50 stile libero ranking stagionale 100 stile libero ranking stagionale
2017-2019 23.67 (2017)-ex WR 1 51.71 (2017)-WR 1
2019/2020

(pre-infortunio)

23.78 1 52.23 3
2020/2021 24.07 (Tokyo) 2 52.62 (Tokyo) 5
2021/22 23.91 (Roma) 1 52.80 (Budapest) 2
2022/23 23.61 (Fukuoka)- WR 1 52.24 (Fukuoka) 2
2023-now 23.69 (Doha) 1 52.57 (Roma) 6

LA META: LE OLIMPIADI DI PARIGI 2024

“Ho sempre voluto puntare tutto sui 50”.

Sebbene la prestazione al Trofeo Settecolli di Roma di qualche settimana fa la posizioni al sesto posto nella classifica stagionale dei 100 stile libero, Sarah Sjostrom è decisa,: con i 100 ha chiuso, cercherà l’ all-in con i 50 stile libero.

La 30enne in realtà potrà ancora stupire il mondo con un tempo ufficiale quando partirà come prima frazionista della staffetta  4×100 stile libero svedese.

Sarah ha però defintivamente passato il testimone dei 100 farfalla a Gretchen Walshe, che lo scorso mese ha demolito il suo primato mondiale con 55.18, e ha affermato, con tanto di Let it be dei Beatles in sottofondo:

“Odio deludere i tifosi che mi scrivono ‘Ti riprenderai il record presto!’, ma semplicemente non succederà”

Se però finora i suoi piani sono chiari, avendo il testimone dei 100 farfalla a Gretchen Walsh e dei 100 stile libero a Siobahn Haughey, a cui ha già augurato in passato di battere uno dei suoi record del mondo, nulla è certo sul suo futuro.

L’olimpionica svedese è sicura però di voler continuare per molto tempo a nuotare, puntando, dopo Parigi, alle Olimpiadi di Los Angeles 2028, che rappresenterebbero la sua sesta partecipazione olimpica.

“Magari tra uno o due anni penserò invece ‘Anche basta’, ma non penso accadrà”

Finchè la filosofia di Sarah Sjostrom sarà quella espressa dalle parole di congratulazione con cui commenta il record della Walshe:

“Battere record è un traguardo significativo, ma è anche un promemoria delle infinite possiiblità del nuoto. Sono momenti come questi che ci ricordano perchè ci siamo innamorati del nuoto – per perseguire la grandezza e la gioia di superare limiti”

fino a quel momento, forse, non dovremo temere una sua assenza alle prossime due Olimpiadi.

**AGGIORNAMENTO OLIMPIADI DI PARIGI

12 Luglio 2024, pubblicate le entry list del nuoto

Avete presente quando ho detto che con Sarah Sjostrom mai dire mai, perchè finchè sentirà il bisogno di superare quei limiti, avrà voglia di nuotare?

Ecco, la nostra cara Sarah, proprio oggi, finito di scrivere questo articolo, ci ha fatto sapere tramite le iscrizioni ufficiali, di essere iscritta anche ai 100 stile libero. Esattamente quei 100 stile libero di cui si era stancata, già soddisfatta degli argenti- cinque di fila ai Mondiali – e che aveva deciso di abbandonare. Che burlona.

Non sappiamo se effettivamente la svedese nuoterà anche questa gara, quello che sappiamo però è che l’iscrizione è confermata. La prestazione migliore dell’anno di Sarah risale al mese scorso, al Trofeo Settecolli, dove ha nuotato 52.57, la sesta prestazione stagionale del mondo.

Ci sono ancora due settimane prima della partenza e si sa, in una finale olimpica tutto è possibile, e chi sa se Sarah riuscirà (o proverà) a mettere in testa quella corona di alloro, per ora sempre sfuggita, anche nella gara regina.

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Braden Keith

Braden Keith is the Editor-in-Chief and a co-founder/co-owner of SwimSwam.com. He first got his feet wet by building The Swimmers' Circle beginning in January 2010, and now comes to SwimSwam to use that experience and help build a new leader in the sport of swimming. Aside from his life on the InterWet, …

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