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I Più Grandi Dovrebbero Essere I Mentori Dei Più Giovani Della Squadra

Braden Keith
by Braden Keith 0

October 18th, 2018 Italia

I Mentori Come Risorsa

Il Mentoring è il modo in cui un soggetto con meno esperienza, sviluppa conoscenze e competenze grazie al rapporto con uno più esperto.

Questa relazione che si instaura sviluppa autostima e fiducia in sé stessi.

Applicare il Mentoring in piscina offre vantaggi per tutta la squadra.

Pensateci. Nel corso degli anni ci saranno pochi momenti che si fermeranno indelebili nella memoria.

Tra questi ci sarà il momento in cui qualcuno più grande di te si è avvicinato e ti ha incoraggiato, ha fatto il tifo per te, oppure ti ha semplicemente sorriso dalla corsia accanto.

Spesso i più piccoli non guardano ai campioni olimpionici come esempio, ma semplicemente ai nuotatori che vedono tutti i giorni. Anche se a dividerli sono soltanto pochi anni di differenza, sono loro ad influenzarli maggiormente.

Il Mentoring dunque può essere utilizzato anche in piscina, con enormi vantaggi.

1. AUMENTA COESIONE E SENSO DI APPARTENENZA.

Quando un ragazzino vede gli atleti più anziani fare il tifo per lui, lo fa sentire davvero parte della squadra. Dà un senso al lavoro fatto in acqua, sviluppa senso di appartenenza.

Essere un mentore aiuta anche i più grandi a conoscere i più giovani ed incidere positivamente nel loro futuro.

2. AUMENTA EMPATIA.

Lavorare con i nuotatori più giovani vi ricorda da dove siete venuti.

Avete affrontato le loro stesse difficoltà e questo viaggio condiviso aiuta gli altri, aumenta l’empatia tra i compagni di squadra.

3. RICORDA AI NUOTATORI ANZIANI CHE SONO DEI MODELLI DA SEGUIRE

Solo perché la tua faccia non è sui giornali o non hai una collezione di medaglie nazionali a casa, non vuol dire che non sei un modello per qualcuno.

Forse non te ne accorgi, ma i più piccoli ti ammirano, si allenano per diventare come te.

Ricordati dunque di comportarti come tale. Di essere gentile e paziente. Se ti vedono arrivare puntuale agli allenamenti, anche i più piccoli lo faranno. Quando dopo l’allenamento non ingurgiti cibo spazzatura, c’è un piccolo nuotatore che ti guarda e farà lo stesso.

PRIMI PASSI CON PEER MENTORING

Da dove iniziare? Alcune cose da ricordare:

  • I Nuotatori più grandi devono ricordarsi che alle parole devono seguire i fatti. E ‘bello dare consigli, ma le azioni devono essere una naturale conseguenza. Se dici ad un nuotatore più giovane di lavorare sodo ed esserci a tutti gli allenamenti, devi essere tu il primo sempre presente.
  • Regolare il feedback di conseguenza. Non essere sempre duro nei confronti dei più piccoli. Il feedback negativo deve essere costruttivo; quello positivo deve essere stimolo e motivazione.
  • Esserci durante un fallimento. L’impatto maggiore lo darà la tua presenza nel momento in cui il giovane nuotatore fallirà una gara, o avatar un brutto allenamento. E’ facile essere presente durante il festeggiamento di una vittoria. Dove sei invece quando le cose vanno male?
  • Ritagliare del tempo per dialogare. Invece di scappare sempre dopo l’allenamento, trova un po’ di tempo per dialogare con i più giovani. Nello spogliatoio, nelle aree comuni, prima o dopo l’allenamento. Prova a conoscere le loro paure ed i loro sogni.

di Olivier Poirier-Leroy.

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Olivier Poirier-Leroy è un ex nuotatore di livello nazionale. Lui è l’editore di YourSwimBook , un registro di dieci mesi per i nuotatori competitivi. E ‘anche l’autore di Conquer the Pool.

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About Braden Keith

Braden Keith

Braden Keith is the Editor-in-Chief and a co-founder/co-owner of SwimSwam.com. He first got his feet wet by building The Swimmers' Circle beginning in January 2010, and now comes to SwimSwam to use that experience and help build a new leader in the sport of swimming. Aside from his life on the InterWet, …

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