Era attesa per oggi la pronuncia del Tribunale NADO Italia sul caso Filippo Magnini.
Il Tribunale Antidoping Nazionale ha deciso di infliggere quattro anni di squalifica per l’ex campione del Mondo e capitano della Nazionale.
Il capo d’accusa è la violazione dell’articolo 2.2 del codice Wada relativo all’uso o al tentato uso di sostanze dopanti.
Medesima sanzione per l’altro imputato, Michele Santucci, medaglia di bronzo nella staffetta 4×100 stile libero maschile ai Mondiali di Kazan 2015.
IL CASO
Nei primi giorni di Ottobre 2017 la Procura Antidoping Nado Italia ha aperto un fascicolo nei confronti di Filippo Magnini e Michele Santucci
I nuotatori venivano iscritti nel registro degli indagati per la violazione degli art.2.2 (uso o tentato uso di sostanze dopanti) e 2.9 (favoreggiamento) del codice Wada per un presunto acquisto di sostanze dopanti provenienti dalla Cina.
Alla fine di Ottobre 2017 presso la Procura Antidoping di NADO Italia si svolgevano le prime audizioni. Queste riguardavano l’indagine portata avanti dalla Procura di Pesaro nei confronti del medico nutrizionista Guido Porcellini.
Il preparatore atletico Guido Porcellini era stato già condannato in primo grado nel 2015 per concorso in spaccio di sostanze stupefacenti. Nel mese di Giugno 2017 finisce di nuovo nella tempesta giudiziaria.
Nell’ambito delle perquisizioni svolte dal Nucleo Anti Sofisticazioni dei Carabinieri presso lo studio professionale del Porcellini, sito nella città di Pesaro, veniva fuori il nome del Campione Filippo Magnini e di altri nuotatori.
La Procura Della Repubblica presso il Tribunale di Pesaro nell’indagine penale ha escluso coinvolgimenti diretti dei due atleti nelle violazioni contestate al dott. Porcellini. L’indagine, dunque è andata avanti per ciò che riguarda la giurisdizione sportiva antidoping.
LA RICHIESTA DEL PROCURATORE ANTIDOPING
Il Procuratore Capo della Procura Nado Italia, dott. Pierfilippo Laviani a Luglio 2018 chiese la sanzione di otto anni di deferimento per l’ex campione mondiale.
Le violazioni del codice Wada contestate all’inizio dell’indagine erano:
- uso o tentato uso di sostanze dopanti
- favoreggiamento
A queste si aggiunge la somministrazione o tentata somministrazione di sostanza vietata. Ciò fatto aggrava la posizione dell’ex capitano della nazionale di nuoto.
Per Michele Santucci, sono stati invece chiesti 4 anni di deferimento. La posizione di Santucci riguarda soltanto l’uso o il tentato uso di sostanze dopanti.
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