L’analisi dei 1500 metri rischia a volte di essere poco entusiasmante.
Tanti dati e numeri da registrare ed analizzare ma poche emozioni, molto spesso il risultato finale è dato solo dal livello di allenamento.
Al contrario a Gwangju la finale dei 1500 metri stile libero uomini è stata veramente elettrizzante.
È stato possibile apprezzare un altissimo livello di allenamento, una grande cura della tattica di gara ma soprattutto tre differenti approcci tecnici.
Florian Wellbrock, Mykhailo Romanchuk e Gregorio Paltrinieri sono tre nuotatori incredibili, con un livello di allenamento molto simile.
Tutti e tre in una forma straordinaria e che hanno conseguito un tempo finale molto simile.
Una gara da togliere il fiato che ancora una volta ha dimostrato che ogni volta ci possiamo aspettare un ordine d’arrivo diverso.
Attraverso un’attenta analisi possiamo divertirci a capire come la gestione delle diverse fasi di gara possano alla fine pesare sul risultato finale.
Per i più appassionati è possibile scaricare sia le analisi dei singoli atleti, per vedere l’evoluzione
dei principali parametri, sia la comparazione fra i tre atleti.
- scarica_l’analisi di Paltrinieri
- scarica_l’analisi di Romanchuk qui
- scarica l’analisi di Wellbrock qui
FREQUENZA E AMPIEZZA
Osservando la gara, uno degli aspetti più evidenti che si nota è la grande differenza di frequenza
(stroke rate) e di ampiezza (stroke length o DPS) fra Paltrinieri e gli altri due concorrenti.
Romanchuk e Wellbrock, hanno una grande ampiezza – più di tre metri di media è pazzesco – e
una frequenza molto bassa.
Paltrinieri viceversa, ha la capacità di tenere una frequenza molto alta per tutta la durata della gara.
Questi parametri sono molto interessanti per gli amanti dei dati ma nell’analisi di una prestazione assoluta la velocità è il parametro più importante.
La frequenza, o il tempo di bracciata più usato in America, e l’ampiezza rappresentano i mezzi con cui raggiungere la velocità (frequenza x ampiezza = velocità).
Quando si allenano dei giovani atleti è importante dare i giusti consigli e stimoli per poter migliorare l’efficienza propulsiva o la capacità di aumentare la frequenza in base alle esigenze.
Quando si analizzano le gare, soprattutto i massimi eventi assoluti mondiali, è importante analizzare come gli atleti gestiscono la gara per poterli aiutare a migliorare.
La GESTIONE DELLA GARA
In assoluto non esiste la nuotata ottimale, ma per ogni singolo atleta esiste un diverso e personale equilibrio dei vari parametri collegato alle caratteristiche individuali… anche se potrebbe essere un equilibrio difficile da raggiungere.
In questa gara tutti e tre gli atleti hanno nuotato in modo estremamente regolare.
Solo alla fine hanno aumentato la velocità. E’ interessante valutare l’andamento della velocità e degli altri parametri e la differenza fra i primi 1400 metri e l’ultimo 100 metri.
Paltrinieri è stato il primo per l’ottanta per cento della gara e solo negli ultimi 150 metri è risultato terzo.
Wellbrock ha avuto la capacità di accelerare al momento giusto dopo aver tenuto la prima posizione per il solo 20 per cento della gara.
Romanchuk è stato terzo per il settanta per cento della gara e mai primo.
L’analisi della gara ci mostra come Paltrinieri sia stato il più veloce nella parte nuotata, anche considerando l’ultimo 100 metri dove gli altri due atleti hanno aumentato maggiormente la velocità.
Il tempo totale dai 15 ai 45 metri per ogni 50 metri è stato per Paltrinieri 9’05”09, per Romanchuk 9’06”05 e per Wellbrock 9’06”88.
LE VIRATE
L’aspetto più importante di questa gara sono state le virate. Questo particolare ha fatto la differenza e deciso il risultato della gara.
La virata non è soltanto la rotazione ma inizia all’avvicinarsi al muro e finisce dopo l’uscita dall’acqua e le prime bracciate.
Alcuni nuotatori sono in grado di sfruttare la velocità della spinta dal muro e della fase subacquea ben oltre l’inizio della nuotata, altri proprio no.
Quindi, è sicuramente errato cronometrare e misurare la virata solo fino ai 5 metri dopo il muro.
Per convenzione si misura la virata dai 5 metri prima del muro fino 15 metri oltre il muro, sfortunatamente nelle competizioni in vasca lunga non abbiamo nessun altro riferimento preciso fra i 5 e i 15 metri dopo il muro.
Il tempo totale di virata di Wellbrock è stato di 5’20”80. Per Romanchuk 5’22”23 e per Paltrinieri 5’24”16.
Wellbrock: nella parte nuotata è stato 0”83 più lento di Romanchuk e 1”79 di Paltrinieri. Nella
fase di virata è stato più veloce di 1”43 di Romanchuk e di 3”36 di Paltrinieri.
Romanchuk: nella parte nuotata è stato 0”83 più veloce di Wellbrock e 0”96 più lento di Paltrinieri. Nella fase di virata è stato di 1”43 più lento di Wellbrock e 1”96 più veloce di Paltrinieri.
Paltrinieri: nella parte nuotata è stato 1”79 più veloce di Wellbrock e 0”83 di Romanchuk. Nella fase di virata è stato 3”36 più lento di Wellbrock e di 1”43 di Romanchuk.
Le caratteristiche Dei Singoli Atleti
Un’analisi più profonda ci mostra come ognuno dei tre atleti sia più efficace o meno nelle varie fasi della virata.
Wellbrock è il più veloce nei 5 metri prima del muro.
Romanchuk è il migliore nei 5 metri dopo il muro.
Paltrinieri è il più veloce dai 5 ai 15 metri dopo il muro.
Questo punto di vista di mostra come sarebbe teoricamente possibile realizzare una prestazione eccezionale mettendo insieme il meglio dei tre, ma attenzione… è solo teoria.
Un altro aspetto molto interessante è il rapporto fra la velocità della virata e quella della nuotata. Si può vedere chiaramente nei grafici nel report di analisi di ogni singolo atleta.
Gli amanti dei numeri troveranno spunti interessanti dividendo la gara nei primi 1400 metri e nell’ultimo 100 metri.
Certamente è impossibile analizzare tutti i parametri di un 1500 metri.
Qualche allenatore o analista potrebbe essere interessato a dati differenti. Sicuramente è possibile tenere in considerazione altri punti di vista.
Sono sempre disponibile a condividere i miei dati e al confronto.
Articolo a cura di STEFANO NURRA
Analyst of Turkish Swimming Federation
Analyst of Energy Standard
Owner and Founder of Swim Lab
Complimenti per l’articolo e l’analisi tecnica, vorrei aggiungere che anche saper nuotare conta e Greg non ha la fluidità degli avversari, strappa e non usa le gambe, anche perché la sua nuotata non prevede naturalmente l’inserimento della gambata stessa.