Haley Anderson ha recentemente affrontato il tema acque libere alle Olimpiadi di Tokyo in un forum di Reddit.com del canale NBC .
Un utente (marco_esquandolas) ha posto la seguente domanda:
“Lavoro per un sindacato. Scuotevo la testa alle passate Olimpiadi per le condizioni di salute che i nuotatori in acque libere hanno dovuto rischiare semplicemente per poter competere nell’evento più prestigioso di questo sport. Ritiene che parte del processo di valutazione delle offerte debba concentrarsi maggiormente sugli standard di qualità dell’acqua? Gli standard minimi per i batteri, ecc. dovrebbero essere più severi? Vi preoccupate dei rischi per la salute? Questo è un argomento di discussione vivo tra i vostri compagni?”.
La Anderson ha dato la seguente risposta. Afferma che gli atleti hanno espresso preoccupazioni che sono “rimaste inascoltate”:
“E’ qualcosa che abbiamo dovuto affrontare in passato e che stiamo affrontando ancora oggi. Per Tokyo il nostro evento non è compromesso solo dalla qualità dell’acqua. Anche la temperatura dell’acqua è molto pericolosa. Non c’è nemmeno una sede di piano B, che a mio parere non dovrebbe essere negoziabile. E’ una cosa di cui abbiamo discusso tra i concorrenti, ma che finora è rimasta inascoltata. E’ difficile andare alle Olimpiadi essendo preoccupati per la nostra sicurezza. Non ho fiducia che FINA (organo di governo acquatico) o il CIO (comitato olimpico internazionale) abbiano la stessa preoccupazione per gli atleti”.
GLI ALLARMI GIA’ AD AGOSTO ’19
Lo scorso agosto alcuni atleti, avevano già espresso le loro preoccupazioni dopo aver partecipato a una prova olimpica in mare aperto nel Parco Marino di Odaiba, Giappone.
Il tunisino Ous Mellouli, tre medaglie olimpiche, aveva dichiarato in quella occasione:
“Questa è stata la gara più calda che abbia mai fatto”. “Mi sono sentito bene per i primi 2 km, poi mi sono surriscaldato”.
In ottobre, Haley Anderson e la compagna Ashley Twichell erano pronte a rappresentare gli Stati Uniti ai World Beach Games inaugurali di Doha. Gli Stati Uniti che il Canada si sono però ritirati per le temperature previste dell’acqua (30 gradi).
In quella stessa location, nel 2010, morì Fran Crippen durante una tappa della FINA Marathon Swim Series.