Mentre i paesi di tutto il mondo si trovano ad affrontare le difficoltà economiche legate ai costi dell’attuale pandemia COVID-19, Brisbane ha annunciato che sosterrà la sua candidatura per ospitare i giochi del 2032. L’annuncio è stato dato dal premier del Queensland Annastacia Palaszczuk.
La candidatura, soltanto pochi giorni prima dell’annuncio, era stata criticata dal deputato federale del Queensland Bob Katter, membro della Camera dei Rappresentanti australiana. Dichiarò Katter:
“Se era un’idea stupida quella di affondare miliardi in una Olimpiade di Brisbane prima del COVID-19, allora è infinitamente più stupida ora. Dovremmo passare il prossimo decennio a riavviare il settore manifatturiero. Dovremmo riavviare la nazione e rimettere al lavoro gli australiani o dovremmo passare i prossimi 10 anni a preparare un evento sportivo di due settimane?”.
A sostenere la candidatura c’è anche il presidente del Comitato Olimpico Australiano John Coates. Tra i vantaggi della candidatura ha citato il numero di posti di lavoro. Le Olimpiadi creerebbero 130 mila posti di lavoro, un modo per sollevare il Paese da una potenziale depressione post COVID-19.
Uno studio di fattibilità completato dallo Stato alla fine dell’anno scorso prevedeva un costo totale per lo di 5,3 miliardi di dollari, ridotto a soli 900 milioni grazie ai fondi del CIO.
Attualmente, altre 9 città hanno fatto offerte per ospitare i giochi.
Tra queste Jakarta, Indonesia, che il mese scorso ha annunciato che avrebbe continuato a fare un’offerta almeno fino a Dicembre. Le altre città che stanno valutando di partecipare alle gare per i giochi del 2032 sono:
- Seoul-Pyongyang, Corea
- Italia centro-settentrionale
- Londra, Inghilterra
- Madrid, Spagna
- Reno, Germania
- Rotterdam, Olanda
- Kiev, Ucraina
- Minsk, Bielorussia