Swimming Australia non sostiene più la nascente lega professionale che doveva prendere il via nel 2022.
L’Australian Swimming League (ASL) è stata ufficialmente annunciata a luglio, con un format simile a quello ideato dalla International Swimming League (ISL). A fine Agosto, la nuova lega annunciò lo slittamento al 2022 a causa delle restrizioni ancora vigenti riguardo la pandemia.
La lega è di proprietà e finanziata da privati, ma stava operando sotto il pieno supporto di Swimming Australia.
Tuttavia, l’organo di governo nazionale ha tagliato ogni legame con la ASL. La motivazione ufficiale è la preoccupazione sulla proprietà della lega e la sua sostenibilità economica.
Il Sydney Morning Herald riporta che la decisione di Swimming Australia è arrivata dopo la condanna per frode fiscale del fondatore e principale proprietario dell’ASL David Brandi.
Un portavoce di Swimming Australia ha dichiarato al Morning Herald:
“Swimming Australia ha sospeso il sostegno alla ASL. Siamo in attesa di ulteriori informazioni richieste sulla gestione e su altri programmi commerciali necessari per garantire la stabilità finanziaria e il successo della lega”.
La notizia è stata consegnata alla ASL in seguito alla riunione del consiglio di amministrazione. In questa stessa riunione Eugenie Buckley è stato ufficialmente nominato CEO di Swimming Australia.
Alex Baumann che si è dimesso dalla carica di CEO per motivi di salute dopo le Olimpiadi, aveva sostenuto pienamente l’ISL. Tuttavia, le fonti dell’Herald dicono che il nuovo CEO era scettico sulla fattibilità economica del progetto.
Si ritiene che la condanna di Brandi sia stata il vero motivo di rottura per Swimming Australia.