Buon Natale.
Avete sentito queste due parole per giorni, anni.
Che siate completamente intrisi di vischio, colore rosso fino ai denti, profumo di mele e cannella oppure sul vostro divano a pregare che arrivi il 27, fermatevi.
Questo periodo, che vi piaccia oppure no, ha il potere di amplificare qualsiasi cosa.
La malinconia diventa dolore, la serenità eccitazione senza fine. Come nelle catastrofi ambientali ci si sente tutti parte di qualcosa ed ognuno decide di cosa.
Per un giorno si lascia l’accappatoio. Anche lui avrà tregua e potrà finalmente asciugarsi per bene.
L’acqua si ferma così come siete costretti voi a farlo.
In questi attimi la vostra mente vuole rimettere insieme tutti i pezzetti di un anno che non sapete nemmeno come, ma è passato.
Abituati alla solitudine delle vasche senza fine, lasciate andare le redini alle quali più volte siete stati legati.
Attaccatevi alla corsia, fatevi trascinare senza dover per forza dare il meglio. Oggi non si è perfetti, si è umani.
Vi auguro che la vita vi lasci senza fiato come un B2;
Che le vostre braccia e le vostre gambe siano doloranti dopo il più duro degli allenamenti, ma con il cuore pieno di orgoglio e di amore verso se stessi.
Vi auguro istanti in cui il cuore sembra uscire dal petto e poi, improvvisamente, torna il respiro, e la vista si focalizza su quei numeri rossi lampeggianti.
Possano le vostre orecchie essere assordate dal vostro nome urlato dalla tribuna, la vostra bocca pronta a consolare un compagno di squadra. Le vostre braccia forti nello spingere acqua allo stesso modo in cui sollevano e sostengono chi sta per mollare.
Abbiate coraggio. Godetevi gli anni più belli della vostra vita.
Non sprecate il vostro talento. E’ un dono e come tale avete il dovere di custodirlo.
Che l’acqua vi sia amica.
Sempre.
Ci vediamo in piscina.