Joseph Schooling, medaglia d’oro olimpica del 2016, è stato sospeso dalle competizioni internazionali per il resto del suo servizio di leva obbligatorio in seguito alla sua confessione di consumo di cannabis lo scorso maggio.
Schooling aveva ottenuto un rinvio dall’obbligo di servizio militare nazionale, ma ora è un membro delle Forze Armate di Singapore (SAF).
Come riportato da Channel News Asia, Schooling ha ammesso di aver assunto cannabis mentre si trovava all’estero durante un periodo di “interruzione di breve durata” del servizio per allenarsi e gareggiare ai Giochi del Sud-Est Asiatico.
Anche la collega nuotatrice Amanda Lim è stata indagata.
LE LEGGI DI SINGAPORE SULL’USO DI CANNABIS
Singapore ha leggi estremamente severe sul possesso e l’uso di cannabis. Solo di recente è stato legalizzato l’uso terapeutico, ma solo in circostanze straordinarie.
Il possesso o il consumo possono comportare fino a 10 anni di carcere e multe salate fino a 20.000 dollari. In caso di traffico di droga, si può addirittura incorrere nella pena di morte.
Il test iniziale di Schooling per le sostanze controllate è risultato negativo, ma la sua confessione lo ha messo sotto inchiesta.
Le Forze Armate di Singapore (SAF) gestiranno il caso di Schooling in quanto è un militare a tempo pieno. Le conseguenze della SAF per coloro che confessano di aver fatto uso di droghe, ma non necessariamente risultano positivi al test, includono il sottoporsi a un regime di test delle urine supervisionato dalla SAF e la perdita dei privilegi di interruzione.
Schooling si è scusato pubblicamente per quello che definisce “un momento di debolezza”.
“Ho dimostrato di avere un giudizio sbagliato e mi dispiace.
Ho commesso un errore e sono responsabile di ciò che ho fatto.
Farò ammenda e rimedierò a ciò che è sbagliato.
Non vi deluderò di nuovo”.
LA CANNABIS NEL CODICE WADA
Le recenti sospensioni per doping legate alla marijuana hanno generato controversie sulle norme relative alla cannabis.
L’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) non vieta completamente l’uso della marijuana, ma ne vieta solo l’uso in gara.
La star dell’atletica Sha’Carri Richardson ha dovuto affrontare una sospensione di un mese in base a questa regola dopo un test positivo ai Trials di atletica leggera degli Stati Uniti del 2021.
Il test positivo ha invalidato i risultati della gara, squalificandola così dalla partecipazione alle Olimpiadi.
I CASI NEL NUOTO
Le sospensioni per THC non sono rare nello sport a livello olimpico. Nel nuoto, abbiamo visto diverse sospensioni di alto profilo, tra cui lo sprinter italiano Andrea Vergani e l’atleta della nazionale statunitense Tate Jackson.
Già ai tempi di queste due squalifiche l’opinione pubblica era molto divisa.
Andrea Vergani venne sospeso tre mesi per il suo test positivo. Nel 2009, Michael Phelps ha scontato una sospensione di tre mesi perchè venne fotografato mentre inalava marijuana da un bong. In quel caso non vi fu nessun test positivo. Phelps non è stato infatti mai trovato positivo a nessuna sostanza nella sua lunga carriera durante un test anti-doping