Entro in vasca e tanti ridono. Sembra quasi che tutto stia andando per il verso giusto.
Ma per gli altri non per me.
Come ogni giorno mi convinco che tutto deve andare bene, che non posso sbagliare e che ” anche oggi questo allenamento non è andato come volevo’‘.
Ho mal di testa. Una vita di corsa a rincorrere la perfezione in tutto.
Sport, Studio, Famiglia, Legami. Gare. Esami. Lavoro.
Mi sento scoppiare.
Giorni interni a lavorare sulla performance, chilometri puntati alla cura del dettaglio, al passo gara da rincorrere, e non ce la faccio. Non riesco a vedere il minimo passo in avanti e crollo.
Sento l’aria che manca, i muscoli in difficoltà ed i pensieri si moltiplicano pensando addosso come macigni.
Sono sempre stato il figlio modello, lo studente modello, l’atleta modello, ed ora qualcosa non sta funzionando. Che mi succede?
Ripercorro minuziosamente ogni sbaglio, ogni errore commesso e questo so che non mi fa bene, ma continuo a farlo lo stesso.
La competitività non mi manca, eppure sto pensando di non essere abbastanza.
Abbastanza bravo, forte, deciso e determinata. Mi sento perso ed in affanno.
Vivo una vita in apnea
Sento mancare l’aria ad ogni sfida che mi si pone davanti. Mi sto limitando solo per paura di non farcela.
Eppure ci sono persone che credono in me. C’è chi ha visto in me la forza, il potenziale e soprattutto il carattere.
Se il bicchiere è mezzo vuoto, c’è sempre una parte mezza piena.
L’aria da poca inizia ad aumentare. Sento i polmoni pieni e cerco di ritrovare la gioia nel faticare. Un lavoro ben riuscito, una giornata serena portata a termine ed un po’ di decisione nel ricordarmi quante cose già ho superato.
Apprezza ogni passo in avanti. Attaccati ai piccoli miglioramenti. Il percorso è lungo e serve la giusta leggerezza per superare certi momenti.
Si deve passare attraverso le difficoltà, per assaporare il gusto della risalita.
Fosse stato semplice lo avrebbe fatto qualcun altro.
Prendi un bel respiro, inizia una cosa alla volta e continua a puntare oltre i tuoi limiti.