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Anteprime Parigi 2024: Nei 100 Rana Femminili Essere Sfavorita Potrebbe Essere Un Vantaggio

OLIMPIADI ESTIVE DI PARIGI 2024

Tra poche ore, le luci dell’arena La Défense si accenderanno per il più grande palcoscenico del nuoto: le Olimpiadi. Il nuoto in piscina ai Giochi del 2024 a Parigi, in Francia, si svolgerà dal 27 luglio al A agosto.

Prima del fischio d’inizio, oggi chiuderemo la nostra analisi che ha approfondito tutte le 35 gare in piscina che si svolgeranno durante l’incontro.

INDICE COMPLETO ANTEPRIME OLIMPICHE

100 METRI RANA FEMMINILI

  • World Record: 1:04.13 — Lilly King (USA) – 2017 World Championships
  • World Junior Record: 1:04.35 — Ruta Meilutyte (LTU) – 2013 World Championships
  • Olympic Record: 1:04.82 – Tatjana Smith (RSA) – 2021 Olympic Games
  • 2021 Olympic Champion: Lydia Jacoby (USA), 1:04.82

RANKING MONDIALE STAGIONE 2023/2024

2023-2024 LCM Women 100 Breast

QiantingCHN
TANG
04/21
1:04.39
2Tatjana
SCHOENMAKER
RSA1:05.0007/28
3Evgeniia
CHIKUNOVA
RUS1:05.1104/17
4Lilly
KING
USA1:05.4306/17
5Benedetta
PILATO
ITA1:05.4406/21
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Da quando siamo entrati negli anni 2020, i 100 rana femminili sono stati un evento imprevedibile sul grande palcoscenico.

La prima è stata la diciassettenne Lydia Jacoby, che ha sconvolto la campionessa in carica Lilly King e laneo detentrice del record olimpico Tatjana Smith ai Giochi di Tokyo del 2021.

Nel 2022, l’oro dei Campionati del mondo è stato conquistato dall’italiana Benedetta Pilato con un tempo di 1:05.93. L’anno successivoRuta Meilutyte è tornata alla grande, dominando i Mondiali in 1:04.62 e vincendo con oltre un secondo di vantaggio, ma lo scorso febbraio la cinese Tang Qianting ha conquistato l’oro.

In vista di Parigi, sulla base di quanto fatto l’anno scorso, sarebbe difficile non dare Meilutyte come grande favorita, ma alla fine di febbraio si è sottoposta a un intervento chirurgico al piede, il che mette in forse il suo stato di forma.

IL CLUB DELL’1:04

Durante il periodo di qualificazione olimpica, tre nuotatori sono scesi sotto l’1:05 nei 100 rana.

Tang Qianting (CHN)

La prima testa di serie è la campionessa del mondo 2024, Tang, che con il tempo di 1:04.39 ai Nazionali cinesi si è piazzata al quarto posto di tutti i tempi nella gara e ha nuotato il tempo più veloce dal 2017.

Con Meilutyte come wildcard e il tempo di Tang così elitario – nessuno in gara è arrivato a meno di un secondo da lei nel 2024 – è difficile non realizzarla come favorita per l’oro.

L’unica altra nuotata di Tang al di sotto di 1:05 (1:04.68) è stata fatta in semifinale ai Nazionali cinesi, e ha vinto il titolo mondiale 2024 in 1:05.27. Queste sono le tre nuotate più veloci della sua carriera e se riuscirà a mantenere questo record di forma fino a Parigi, l’oro sarà a portata di mano.

Ruta Meilutyte (LTU)

La seconda testa di serie è la Meilutyte, che ha realizzato una coppia di 1:04.6 ai Campionati Mondiali del 2023 conquistando l’oro. Da allora non si è più avvicinata, stabilendo 1:07.4 e 1:06.7 nel circuito di Coppa del Mondo in autunno, per poi arrivare a 1:07.79 ai Campionati Mondiali del 2024 nella sua unica nuotata dell’anno solare.

La 27enne lituana potrebbe vincere uno storico oro, reclamando il titolo conquistato a 15 anni nel 2012, o potrebbe altrettanto facilmente mancare la finale se non fosse di nuovo in forma. È più che probabile che si collochi in una posizione intermedia, ma per vincere l’oro dovrebbe essere necessario almeno 1:04, che potrebbe essere un po’ più di quanto sia in grado di fare se l’anno scorso è stato il suo picco.

Lilly King (USA)

L’altra nuotatrice con un tempo di 1:04 è Lilly King, campionessa olimpica del 2016 e detentrice del record mondiale. Dal 2021, la nuotata più veloce dell’anno della King non è avvenuta in occasione di un grande incontro internazionale, ma piuttosto in una competizione nazionale, tra cui l’1:04.75 ai Nazionali statunitensi del 2023 prima dell’1:06.02 nella finale dei Mondiali.

La King era abituata a farsi valere quando la pressione si faceva sentire, ma questa capacità sembra essersi un po’ affievolita negli ultimi tre anni. La 27enne ha dichiarato che non gareggerà fino a Los Angeles 2028, quindi questa sarà la sua ultima occasione di gloria olimpica. Il mese scorso ha stabilito un solido 1:05.43 ai Trials olimpici, classificandosi al terzo posto tra i nuotatori in gara nel 2024.

Tutti gli occhi erano puntati su di lei a Rio, nel testa a testa con la rivale Yuliya Efimova, e poi è stata scalzata come favorita a Tokyo. Riuscirà la King a reclamare il trono?

Tatjana Smith (Schoenmaker) (RSA)

La Smith (all’epoca Schoenmaker) ha rubato alla King lo status di favorita nella finale di Tokyo dopo quanto fatto nelle eliminatorie, facendo registrare il record olimpico di 1:04.82, un tempo che ha finito per essere più veloce di quello ottenuto dalla Jacoby per vincere l’oro.

La Smith è diventata progressivamente più lenta ad ogni turno, ma ha comunque guadagnato l’argento in 1:05.22.

Tornata in forma dopo l’assenza dai Mondiali del 2022, la Smith ha vinto l’argento a Fukuoka (1:05.84) ed è stata la più veloce da Tokyo in aprile, stabilendo 1:05.41 ai Campionati sudafricani.

Ci sono alcuni punti interrogativi su Tang (consistenza?), Meilutyte (forma?) e King (nuoto veloce in finale?), ma la Smith sembra essere un’opzione affidabile per ottenere 1:05 o meglio a Parigi. Resta da vedere dove e come salirà sul podio.

Veterani internazionali

Nei 100 rana femminili c’è un gruppo consolidato di contendenti che si posizionano dietro le prime quattro classificate, non essendo mai scese sotto l’1:05, ma che hanno la capacità di vincere una medaglia in finale quando tutti i numeri vengono buttati fuori dalla finestra.

BENEDETTA PILATO (ITA)

L’italiana Benedetta Pilato ha vinto il titolo mondiale 2022, quindi ha esperienza di prestazioni quando conta, e ha anche stabilito un record personale di 1:05.44 il mese scorso a Roma al Trofeo Sette Colli. Ancora diciannovenne, la Pilato è molto simile a Meilutyte: parte veloce e tiene duro, ma quando non è al meglio tende a scemare.

A Tokyo è stata squalificata nelle batterie olimpiche, quindi Pilato cercherà il riscatto a Parigi.

Mona McSharry (IRL)

L’irlandese Mona McSharry si è classificata quinta in ognuna delle ultime due finali dei Campionati del Mondo, e anche a Tokyo ha superato il terzo turno piazzandosi ottava. La 23enne ha stabilito un PB di 1:05.55 l’anno scorso a Fukuoka (preliminari) e quest’anno ha fatto 1:06.11.

Tes Schouten (NED)

Tes Schouten è chiaramente una specialista dei 200 rana, ma ha la capacità di competere per un posto di primo piano nei 100. Ha conquistato l’argento a Doha in 1:05.82 e possiede un miglior tempo di 1:05.55 del 2023. La Schouten non ha la velocità per competere con gli 1:04, ma vista l’imprevedibilità di questa gara negli ultimi tempi, con 1:05 potrebbe facilmente salire sul podio.

Tra le altre protagoniste delle recenti finali dei Campionati del Mondo figurano la coppia giapponese composta da Reona Aoki e Satomi Suzuki, la svedese Sophie Hansson, la tedesca Anna Elendt, l’estone Eneli Jefimova e la lituana Kotryna Teterevkova.

Tutti questi gruppi hanno tempi migliori nell’ordine di 1:05, tranne la diciassettenne Jefimova, che quest’anno ha fatto registrare un miglior tempo di 1:06.08.

Aoki ha un miglior tempo di 1:05.19 e ha il miglior tempo di quest’anno, 1:05.76, tra i sei citati.

I nuovi arrivati

Qualcuno che potrebbe scuotere le cose quest’anno è Angharad Evans, una ventunenne che in aprile ha fatto registrare un nuovo record britannico di 1:05.54, il suo primo tempo sotto la barriera dell’1:06. La Evans ha poi continuato a nuotare con un altro record britannico, 1:05.08, e ha ottenuto il primo record britannico.

La Evans ha poi ripetuto quella nuotata stabilendo un 1:05.91 al Trofeo Sette Colli, e l’unico elemento a suo sfavore a Parigi è la mancanza di una grande esperienza internazionale. Questo potrebbe rivelarsi un aspetto positivo in una competizione così snervante come i Giochi, perché a volte gli esordienti sono in grado di prosperare (l’ignoranza è una beatitudine) mentre il peso delle aspettative ostacola gli altri (forse lo abbiamo visto a Tokyo con Lydia Jacoby).

Ai Trials statunitensi, a strappare il secondo posto a Lilly King è stata Emma Weber, un prodotto dell’Università della Virginia che ha preso fuoco a Indianapolis e ha stabilito un nuovo PB di 1:06.10 in finale.

La Weber avrà probabilmente bisogno di stare nell’1:05 per avere una possibilità di medaglia, ma l’1:06-basso sarà probabilmente ciò che è richiesto per arrivare in finale, e arrivare con la migliore forma della vita può fare miracoli per la fiducia di un nuotatore.

Altre contendenti

L’italiana Lisa Angiolini è da tenere d’occhio dopo aver eguagliato il suo record personale del 2022 a marzo, ottenendo 1:06.00.

Questo risultato la pone davanti ad alcune delle europee più affermate in questa stagione, ma la Angiolini deve ancora dimostrare di poter essere costante in tre turni di gara in un meeting importante.

La bielorussa Alina Zmushka ha ottenuto lo status di atleta neutrale per poter gareggiare, avendo stabilito il record nazionale due settimane fa in 1:06.20, e non possiamo trascurare la versatile Anastasia Gorbenko (1:06.15), la cinese Yang Chang(1:06.23) e Letitia Sim di Singapore (1:06.36).

Il verdetto

La storia ci dice che in questa gara conta molto la mano calda, che in questo momento appartiene alla Tang. I suoi 1:04 consecutivi dopo la vittoria del titolo mondiale del 2024 la rendono difficilmente contestabile per l’oro.

La Smith è tornata lentamente in forma dopo Tokyo, migliorando sempre di più dal 2022 al 2023, e quest’anno ha fatto ancora meglio. Il suo meglio potrebbe essere atteso a Parigi.

La King è grintosa e lotterà per una medaglia, ma non siamo sicuri che abbia la potenza di fuoco per reclamare l’oro, visto quanto ha fatto Tang quest’anno.

Meilutyte ed Evans sono due wildcard per motivi diversi, ma le vediamo in finale, insieme alla giovane Jefimova, le cui prestazioni sul percorso breve alla fine del 2023 ci dicono che ha un 1:05 in vasca lunga.

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About Braden Keith

Braden Keith

Braden Keith is the Editor-in-Chief and a co-founder/co-owner of SwimSwam.com. He first got his feet wet by building The Swimmers' Circle beginning in January 2010, and now comes to SwimSwam to use that experience and help build a new leader in the sport of swimming. Aside from his life on the InterWet, …

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