Il campione olimpionico e mondiale Adam Peaty è stato uno dei primi nuotatori a scagliarsi contro la FINA nella vicenda “Energy For Swim 2018″.
Il 15 Novembre, quando ha appreso la notizia della cancellazione dell’evento ha dichiarato apertamente dal proprio profilo Instagram:
“Sono incredibilmente deluso che l’evento di nuoto in Torino del prossimo mese è stato annullato a causa della politica”. “Come nuotatori che rappresentano il proprio Paese e sono appassionati di questo sport, dobbiamo chiedere perché. Credo fermamente che gli atleti dovrebbero essere al centro di qualsiasi decisione presa dal nostro organo di governo e questo è proprio quello di cui il nostro sport e gli atleti hanno bisogno. Penso che questa sia una decisione sbagliata e galvanizzerà i nuotatori “.
Questa mattina, ha rilasciato un’intervista al giornalista Nick Hope della BBC ed è tornato sula questione.
L’INTERVISTA
“Ci si sente come se fossimo ancora nel 1970”
Peaty ha dichiarato: “c’è bisogno di ascoltare gli atleti e sentire quello che vogliono, invece di dire: ‘si fa così’. Lo sport ha bisogno di cambiare e questo è qualcosa in cui credo molto”.
Sulla vicenda Energy For Swim vi riporto i link degli articoli dedicati, per completezza espositiva:
- ISL intraprenderà azioni legali contro FINA
- Lettera della FIN fanno luce sulla cancellazione di Energy For Swim
- L’illegittimità giuridica della posizione della FINa contro Energy For Swim
- FINA contro Energy For Swim. Il punto della situazione
- Una interpretazione della FINA potrebbe inficiare Energy For Swim
Adam Peaty ha poi continuato nell’intervista: “Il formato attuale non funziona perché nessuno lo guarda ed il 90% dei migliori atleti del mondo non ci si presenta, perché non c’è prestigio”. “Se costruisci il prestigio intorno a un evento, con la costruzione di rivalità e per promuovere gli atleti, poi la gente vuole gareggiare per l’oro, non solo per i soldi”
Ed ancora:
“[ISL] è dove lo sport ha bisogno di andare e credo Fina dovrebbe assecondarlo”
Peaty poi sottolinea che lui è molto fortunato, perché può contare su ottimi sponsor, ma sottolinea che sono pochi i nuotatori che possono dire lo stesso.
Su questo punto, proprio ieri vi ho riportato come anche la campionessa australiana Cate Campbell ha evidenziato la necessità di supportare tutti gli atleti, in social modo chi non può castamente contare su sponsor e lauti guadagni.