Teri McKeever, è stata per 29 anni una delle allenatrici di nuoto più importanti degli Stati Uniti. Ha guidato la squadra di nuoto femminile dell’università della California a quattro titoli a squadre NCAA durante i 29 anni in cui ha ricoperto il ruolo di capo allenatore.
Ieri è stata licenziata dall’università a seguito di un’indagine indipendente durata otto mesi su accuse di bullismo e molestie.
La McKeever era l’allenatrice donna più pagata degli Stati Uniti ($242.500 dal 2020),
L’indagine è scattata nel Maggio 2022. Il Centro statunitense per lo sport sicuro ha ricevuto segnalazioni di comportamenti scorretti da parte dell’allenatrice nei confronti dei nuotatori della Cal.
Ventiquattro attuali ed ex nuotatori della Cal, sette genitori, un ex membro della squadra maschile dei Golden Bears e due ex dipendenti del dipartimento atletico della Cal hanno dichiarato alla SCNG che McKeever ha bullizzato gli atleti per decenni.
Avrebbe abusato verbalmente ed emotivamente, imprecato e minacciato i nuotatori quasi quotidianamente.
A ciò si aggiungono pressioni sugli atleti affinché gareggiassero o si allenassero mentre erano infortunati o avevano a che fare con malattie croniche o disordini alimentari. L’allenatrice accusava persino alcune donne di aver mentito sulle loro condizioni nonostante gli fossero state fornite le cartelle cliniche.
La McKeever è stata quindi messa in congedo amministrativo dall’università. Contestualmente la Cal ha assunto uno studio legale indipendente per indagare su di lei.
McKeever, 60 anni, è stata l’allenatrice capo della Cal dal 1993. Ha guidato il programma a quattro titoli NCAA, sei vittorie nei campionati Pac-12 e ha fatto parte di tre staff olimpici statunitensi.
Tra questi, la nomina a capo allenatore della squadra femminile per i Giochi del 2012 a Londra. E’ stata la prima e unica donna capo allenatore della squadra olimpica di nuoto degli Stati Uniti.
IL RAPPORTO
Il direttore atletico della Cal Jim Knowlton ha scritto ai nuotatori della Cal:
“Vi scrivo per informarvi che oggi ci siamo separati dalla storica allenatrice di nuoto femminile, Teri McKeever“.
Dopo aver esaminato attentamente un’ampia relazione investigativa recentemente completata da uno studio legale indipendente, sono fermamente convinto che questo sia nell’interesse dei nostri studenti atleti, del nostro programma di nuoto e della Cal Athletics nel suo complesso”.
“Il rapporto descrive numerose violazioni delle politiche universitarie che vietano la discriminazione razziale, di origine nazionale e di disabilità.
Il rapporto descrive anche una condotta verbalmente offensiva che è antitetica ai nostri valori più importanti.
Sono rimasto turbato da ciò che ho appreso durante la lettura delle 482 pagine del rapporto.
Confermano troppe accuse di comportamenti inaccettabili.
Voglio scusarmi, a nome della Cal Athletics, con tutti gli studenti-atleti che sono stati oggetto di questa condotta in passato.
E voglio ringraziare tutti coloro che hanno avuto il coraggio di farsi avanti e condividere la loro storia con gli investigatori”.
Knowlton ha poi aggiunto che, su sua richiesta, Dave Durden continuerà a ricoprire il ruolo di direttore ad interim dei programmi di nuoto e tuffi maschile e femminile.
LA REAZIONE DI MCKEEVER
In un comunicato, McKeever scrive:
“Oggi sono stata informata dall’AD Knowlton della sua decisione di porre fine al mio impiego come capo allenatore di nuoto e tuffi femminile della CAL.
Una posizione che ho ricoperto con orgoglio dall’agosto del 1992.
“Non c’è stato un solo giorno negli ultimi 30 anni in cui ho messo in discussione il mio lavoro.
Avevo il compito di reclutare giovani donne di eccezionale talento e di allenarle per raggiungere l’obiettivo di vincere un campionato nazionale NCAA.
Ho amato il mio lavoro, soprattutto la sfida di prendere uno sport individuale come il nuoto e farlo diventare uno sport di squadra.
Ho investito tutta me stessa in questa missione di eccellenza in piscina, in classe e oltre.
Sono orgogliosa di essere l’unica donna nella storia del nuoto ad aver condotto le donne non a uno, ma a quattro campionati nazionali. L’unica donna ad essere stata selezionata per far parte non di uno, ma di quattro staff di allenatori di USA Olympic Swimming.
SULLE CRITICHE
“In 30 anni di carriera c’è sempre chi critica il mio stile di allenamento e la mia persona”.
“Sono una donna che svolge un lavoro tradizionalmente maschile e due pesi e due misure fanno parte del territorio.
So anche che per coloro che hanno avuto difficoltà con il mio coaching, ce ne sono stati molti altri che hanno visto la loro vita cambiata positivamente dalla loro esperienza.
Apprezzo molto i legami che ho creato con centinaia di giovani donne. Non vedo l’ora di continuare ad assistere ai loro successi.
“Nego e respingo inequivocabilmente tutte le conclusioni secondo cui avrei abusato o fatto del bullismo nei confronti di un’atleta.
Nego qualsiasi ipotesi di discriminazione nei confronti di un’atleta sulla base della razza, della disabilità o dell’orientamento sessuale.
C’erano e ci devono essere conseguenze per chi viola le regole della squadra. Per chi non si presenta agli appuntamenti programmati, per chi abusa delle risorse, per chi non si impegna onestamente. Per chi si comporta in modo non congruente con gli obiettivi individuali o della squadra.
Ma queste conseguenze non sono state applicate a causa di chi era una persona. Solo per ciò che ha fatto o non ha fatto che ha danneggiato la squadra e la cultura che stavamo lavorando duramente per sostenere.
La McKeever lamenta di essere stata oggetto di una differenza di genere.
Intenterà una causa per denunciare il modo in cui secondo lei il genere ha influenzato la valutazione del suo coaching.
LA “N-WORD”
Il rapporto investigativo di quasi 500 pagine di Cal su Teri McKeever descrive in dettaglio un incidente avvenuto la scorsa primavera. L’allenatrice ha usato la n-word mentre mimava testi rap. Da questo sarebbe scaturita tutta l’indagine.
L’incidente in questione è avvenuto in una sala riunioni alla presenza di alcuni membri della squadra, ma non di tutti.
La McKeever avrebbe detto qualcosa del tipo “Non mi piace la musica rap che ascoltate in questi giorni”.
Poi avrebbe fatto un’imitazione del rap moderno, recitando “F questo e F quello” . In questo episodio ha usato il termine razzista.
Lo studio legale incaricato dal Cal di condurre l’indagine ha intervistato tre nuotatori presenti all’incidente. Tutti e tre hanno affermato che ha usato il termine razzista.
Dopo aver interrogato 147 persone ed esaminato 1.700 documenti, l’indagine ha rilevato “con una preponderanza di prove che l’allenatore McKeever ha discriminato alcuni studenti-atleti in alcuni casi, sulla base della razza, dell’origine nazionale e della disabilità”.
Il rapporto ha anche rilevato che il comportamento di McKeever “nei confronti di alcuni studenti-atleti, ma non di tutti, in alcuni casi è stato un abuso e ha violato la politica dell’Università”.
Articolo scritto grazie alla preziosa collaborazione dei colleghi di SwimSwam Riley Overend e James Sutherland,