Il procedimento giudiziario per doping che ha coinvolto la nuotatrice australiana Shayna Jack è stato definitivamente concluso.
Il CAS (Corte di Arbitrato dello Sport) ha respinto l’appello proposto dall’Agenzia mondiale antidoping, e da Sport Integrity Australia, avverso la sentenza di riduzione della sospensione inflitta alla Jack da quattro a due anni.
La Corte ha confermato la decisione di riduzione della sospensione, che è terminata il 12 luglio 2021.
Dopo aver appreso la notizia ufficiale, Jack ha dichiarato sui social media:
“Dopo una battaglia di 2 anni e 3 mesi, ho finalmente ricevuto la decisione finale che il mio caso di appello è stato respinto dalla Corte di Arbitrato. Ora sono libero di fare ciò che amo senza restrizioni e sono così sopraffatto dalla gioia. Ora mi prenderò un po’ di tempo per me stessa per godermi questo momento e riflettere su ciò che ho sopportato. L’incubo è finalmente finito.
“Grazie a tutti coloro che mi sono stati vicini, mi hanno sostenuto e mi hanno aiutato a superare questa sfida.
Parlerò di più in futuro, ora non è il momento …. Ma guardate questo spazio, è solo l’inizio. #australianswimmer #swimmer”
Potete leggere l’intera sentenza del CAS qui.
IL CASO JACK
Shayna Jack a Luglio del 2019, ha ricevuto una squalifica di quattro anni dalla Australian Sports Anti-Doping Authority (ASADA). La nuotatrice di Brisbane era tornata a casa in Australia nel mezzo del raduno di rifinitura prima del mondiale di Gwangjiu la scorsa estate. All’epoca aveva affermato che il suo passo indietro era dovuto a “motivi personali”. Successivamente è emerso che Jack risultava positiva alla sostanza vietata Ligandrol.
Avverso quella decisione, la Jack ha proposto ricorso dinanzi alla Corte di Arbitrato dello Sport.
A Novembre del 2020, il CAS (Corte di Arbitrato per lo Sport) ha ridotto la sospensione della nuotatrice Australiana Shayna Jack da 4 a 2 anni. E’ stato accertato che l’atleta non aveva ingerito intenzionalmente la sostanza proibita.