L’ olimpionica Cate Campbell si è recentemente aperta riguardo la sua salute.
“Nel 2018 ho subito un infortunio che ha quasi messo fine alla mia carriera, in parte perché le discussioni sul ciclo mestruale e sui problemi di salute femminile erano tabù. Fortunatamente la situazione sta cambiando, ma la strada da percorrere è ancora lunga”, si legge nel post su Instagram della 30enne all’inizio di questa settimana.
Campbell ha rivelato a 7News dettagli più specifici, descrivendo come abbia danni permanenti ai nervi del braccio sinistro dopo essersi fatta impiantare un dispositivo contraccettivo per gestire le mestruazioni durante le gare.
LE DICHIARAZIONI
“Non è una cosa di cui ho mai parlato, ma avrebbe potuto letteralmente porre fine alla mia carriera. Ha avuto un impatto reale su di me”, ha detto la Campbell.
“Volevo capire come gestire il ciclo mestruale. Non volevo gareggiare quando avevo le mestruazioni, e ho cercato di esplorare alcune opzioni.
“All’epoca non c’era un’ottima rete di referenti sportivi per le donne a cui rivolgersi. Così ho chiesto a un gruppo di nuotatrci cosa stavano facendo e alla fine ho provato una barretta di progesterone che si inserisce nell’interno del braccio… e che in realtà è andata terribilmente male”, ha detto.
“Ho un danno permanente ai nervi lungo il lato destro del braccio. Potenzialmente avrebbe potuto porre fine alla mia carriera di nuotatrice. Non avevo accesso a una buona rete di riferimento per la salute femminile nello sport”.
“È così importante parlare della salute femminile e delle cose che dobbiamo affrontare e del loro impatto”. (7News)
Cate Campbell non è l’unica nuotatrice di alto livello a sollecitare più attenzione sui problemi relativi al ciclo mestruale.
Federica Pellegrini lo scorso Settembre ha conseguito la laurea Honoris Causa in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie preventive e adattate presso l’università San Raffaele di Roma.
Pellegrini ha presentato una tesi di laurea intitolata “La Donna e la Performance Sportiva: come il ciclo mestruale può influenzarne la prestazione”.
sul punto, Federica Pellegrini disse:
«Il professionismo deve studiare il ciclo mestruale. Serve un approccio sistematico, serve raccogliere dati, andare oltre l’ovvio. Il ciclo è una cosa che ricapita ogni mese a tutte le donne e non può essere sta gran cosa. Però qui parliamo di prestazioni di alto livello dove un decimo di secondo fa la differenza. Tutti i fattori devono essere considerati. Incluso il ciclo».