Il giudice francese che sta indagando sulla compravendita dei voti per la candidatura di Tokyo come ospitante le Olimpiadi, aveva reputato l’indagine giapponese “limitata” e con “molti difetti”. Dopo tre anni sono stati resi noti i commenti del giudice da Kyodo News.
COMPRAVENDITA DI VOTI – LE ACCUSE DI CORRUZIONE
Le Olimpiadi di Tokyo sono coinvolte in uno scandalo di corruzione e concussione che ruota intorno all’ex capo dell’atletica internazionale (IAAF) Lamine Diack. Diack è stato condannato a quattro anni di carcere dopo aver ammesso di aver rallentato la gestione dei casi di doping russo per motivi finanziari. Diack era stato accusato di aver sollecitato oltre 3 milioni di euro di tangenti.
Quell’indagine ha rivelato altre accuse di corruzione. Tra queste anche quella secondo cui Diack avrebbe votato favorevolmente alla candidatura di Tokyo poichè corrotto dal Comitato organizzatore.
Inside the Games aveva riportato che una società di consulenza chiamata Black Tidings aveva trasferito $ 370.000 a Diack nel periodo in cui Tokyo fu proclamata sede delle Olimpiadi 2020. Diack si difese dicendo che il denaro era legato a un accordo di sponsorizzazione stipulato in Cina.
Le autorità francesi stanno indagando su pagamenti di circa 2 milioni di dollari a Black Tidings. L’accusa è di aver pagato tangenti per decidere la sede olimpica 2020.
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I FATTI DI OGGI
Kyodo News riporta che un giudice francese ha definito l’indagine giapponese sullo scandalo dell’acquisto di voti “limitata” e con “molti difetti”.
Il giudice ha espresso queste considerazioni nel 2018, ma sono state rese pubbliche solo due giorni fa. Kyodo cita “fonti con conoscenza della questione”. Secondo il giudice i procuratori giapponesi “non sono riusciti a interrogare tutti i testimoni o a sequestrare i documenti” durante le indagini.
La falla nell’indagine sarebbe la differenza tra le due leggi. La normativa francese prevede il reato di corruzione quando il destinatario è un pubblico ufficiale o un privato. In Giappone, la corruzione è considerata illegale solo quando il destinatario della tangente è un pubblico ufficiale.
I commenti del giudice sono arrivati mentre interrogava Tsunekazu Takeda, che era presidente del Comitato Olimpico Giapponese. Takeda si è dimesso nel 2019 durante le indagini sulla presunta corruzione dei voti. Takeda ha riferito al giudice di essere innocente. Ha anche negato coinvolgimento nella scelta di Black Tidings come società di consulenza per la candidatura olimpica.