Il CONI, presieduto da Giovanni Malagò, intende aprire un nuovo procedimento giudiziario contro la Federazione Italiana Nuoto.
A tre anni dalla pronuncia di insussistenza dei fatti nel ricorso presentato nel 2014, si riapre dunque lo scontro.
L’oggetto del ricorso alla Corte dei Conti proposto dal CONI sono ancora i lavori per i Mondiali di Roma 2009. Secondo il CONI quei lavori sarebbero stati rimborsati due volte. Nel 2016 il Tribunale di Roma archiviò il procedimento per truffa incardinato dal CONI nel 2014.
A distanza di tre anni da quella pronuncia si riaprono le aule giudiziarie.
La Federazione Italiana Nuoto, attraverso un comunicato stampa del 22 Settembre 2019, esprime il proprio punto di vista.
IL COMUNICATO DELLA FIN
Ci sono voluti tre anni perché il Tribunale di Roma archiviasse per l’inesistenza dei fatti contestati la denuncia per truffa che il 30 gennaio 2014 il Coni presieduto da Giovanni Malagò presentò avverso la Federazione Italiana Nuoto e il suo presidente Paolo Barelli.
Ci sono voluti tre anni per dichiarare estranea la Federnuoto e il suo presidente da ogni contestazione giudiziaria. Tre anni che sembrano dimenticati. Durante i quali il Coni di Giovanni Malagò aveva più volte tentato di commissariare una federazione che nel frattempo vinceva medaglie olimpiche, mondiali ed europee, formando atleti e alimentando un movimento che porta lustro all’intero Paese malgrado le vessazioni e onte subite proprio ad opera dell’Ente pubblico che dovrebbe tutelare lo sport italiano anziché attaccarlo nascondendosi “dietro atti dovuti”, che di dovuto non hanno proprio nulla.
Stamattina leggiamo su alcuni giornali che si starebbe aprendo un altro processo alla Corte dei Conti per “Lavori pagati due volte dal Coni”. Addirittura Barelli “rischia di dover restituire di tasca propria 826 mila euro al Comitato olimpico”.
Secondo la Federazione, il procedimento alla Corte dei Conti è riconducibile alla “spregiudicata azione” del Coni di Giovanni Malagò. Malagò, dopo la denuncia per truffa (archiviata) presentò anche una denuncia alla magistratura contabile.
I LAVORI AL FORO ITALICO
Nel procedimento archiviato veniva già fatta chiarezza sul rimborso dei lavori.
Si legge nel comunicato di ieri:
Per chiarezza. I lavori alle piscine del Foro Italico sono stati rimborsati dal Coni solo una volta. Peraltro parzialmente, attraverso una transazione del 2013 che riconobbe le maggiori spese sostenute dalla federazione nel periodo di gestione degli impianti natatori del Foro Italico dati in concessione dal Coni alla Fin dal 2006. Gli 826 mila euro contestati – il cui utilizzo la FIN ritiene corretto nella forma e nella sostanza – non sarebbero giammai, per mera ipotesi, restituiti dal presidente e legale rappresentante Barelli, bensì dalla Federazione Italiana Nuoto al Ministero dell’Economia e Finanze che nel triennio 2005-2008 versò un contributo statale correttamente utilizzato dalla federazione come è stato già accertato dal procedimento archiviato dal tribunale di Roma nel 2016.
La Federazione Italiana Nuoto, quindi, desidera tranquillizzare tutti i lettori che non conoscono la verità.
Come avvenuto finora, con piena fiducia nell’operato della Magistratura, la FIN affronta con serenità e collaborazione anche questa ultima appendice processuale, dimostrando ancora una volta la propria trasparenza amministrativa e cercando di limitare i danni di immagine già arrecati dalle iniziative del Coni di Giovanni Malagò, cui ancora nessun organo preposto al controllo ha chiesto chiarimenti perché evidentemente sbagliate e probabilmente pretestuose.