Dominik Kozma è uno dei 9 nuotatori ungheresi che alla fine di Marzo risultarono positivi al coronavirus COVID-19.
Kosma secondo la normativa vigente in Ungheria, avrebbe dovuto apporre alla porta di casa un “cartellino rosso”. Questa identificazione avrebbe permesso alle Autorità di controllare la sua presenza a casa durante il periodo di quarantena imposto dalla sua positività al coronavirus.
La mancanza di questa particolare etichettatura dell’abitazione, ha fatto scattare la denuncia.
Secondo il nuotatore ci sarebbe stata una mancanza di chiarezza nelle procedure da seguire.
Inizialmente infatti gli fu detto che avrebbe ricevuto un’e-mail con un adesivo stampabile. Dopo aver risposto che non aveva una stampante, il ventinovenne fu informato che l’etichetta gli sarebbe stata spedita per posta.
Kosma avrebbe anche riferito che nella situazione attuale gli sarebbe stato difficile recuperare la posta nella sua cassetta, ma nessuno gli avrebbe risposto.
Riferisce poi che martedì mattina l polizia ha bussato alla sua porta per verificare se lui e la moglie erano in casa. Visto che gli hanno contestato che non aveva l’adesivo alla porta, Kosma ha spiegato la situazione. Hanno controllato se c’era qualcosa nella cassetta della posta (che si trova in un piano diverso rispetto all’appartamento del nuotatore). Atteso che non vi era nulla, gli agenti hanno stilato il rapporto.
Soltanto più tardi gli agenti sono tornati consegnandogli l’etichetta.
Kozma, ha rappresentato l’Ungheria nelle ultime tre edizioni delle Olimpiadi.
Ai Campionati Mondiali di Budapest nel 2017 conquistò il bronzo con la staffetta 4×100 m stile libero maschile. E’ anche cinque volte medaglia di bronzo ai Campionati Europei, ed ha disputato la finale dei 200 metri stile libero ai Campionati del Mondo del 2019.