Gli atleti olimpici di tutto il mondo stanno reagento in questi giorni alla sorprendente notizia pubblicata il giorno 20 Aprile 2024 secondo cui 23 nuotatori cinesi sono stati scagionati dall’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) nonostante siano risultati positivi a una sostanza vietata circa sette mesi prima delle Olimpiadi di Tokyo del 2021.
Tra gli atleti che hanno affidato ai social media le loro dichiarazioni ci sono Adam Peaty, James Guy, Zac Stubblety-Cook, Allison Schmitt, Lilly King, e molti altri si sono aggiunti man mano che trapelavano i dettagli dello scandalo.
In Italia, Elena Di Liddo, ha pubblicato un lungo post su Instagram, dove racconta la sua reazione alla vicenda.
Alle Olimpiadi di Tokyo 2020, Elena Di Liddo ha fatto parte della staffetta mista 4×100 metri misti, nuotando la frazione a farfalla della finale insieme a Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi e Federica Pellegrini.
In quella finale, le posizioni furono le seguenti:
- ORO Gran Bretagna 3:37.58
- ARGENTO Cina 3:38.86
- BRONZO Australia 3:38.95
L’Italia chiuse al quarto posto, con il tempo di 3:39.28.
La staffetta cinese, vincitrice dell’argento, era composta da: Jiayu Xu, Yufei Zhang, Zibei Yan, Junxuan Yang. Dei quattro staffettisti, tre sono nella lista dei 23 nuotatori cinesi che sono risultati positivi alla TMZ. L’unico che non è presente in quella lista è il dorsista Xu Jiayu.
Nota: Al momento, è utile e necessario sottolinearlo, nessun provvedimento è stato emesso in merito alle medaglie assegnate ai Giochi Olimpici di Tokyo. Inoltre, World Aquatics e WADA hanno smentito le notizie di eventuali riassegnazioni di medaglie e difendono la loro gestione dell’intera vicenda.
LE DICHIARAZIONI DI ELENA DI LIDDO
Sono giorni che si leggono notizie riguardanti i nuovi casi di doping in Cina, ne stanno parlando su testate sportive e non.
Le grandi nazioni (usa, uk…) hanno mostrato la loro vicinanza agli atleti “vittime” di un sistema che ancora una volta è stato aggirato (o forse corrotto).
Si fanno supposizioni, si urla allo scandalo e si esigono spiegazioni.
Non mi sento di esprimere un parere sulla vicenda, da atleta pulita e fiduciosa nel buon funzionamento del sistema, resto a guardare sperando che qualcuno faccia chiarezza sulla vicenda.
Oggi, dopo tanti giorni che ci penso sù, voglio lasciar un pensiero alle “vittime” della vicenda; o meglio…mi spiego.Inizialmente leggendo la notizia mi ha colpito molta tristezza, tristezza nel sapere che ancora una volta il sistema ha fallito, tristezza nell’avere la conferma che, come in molti dicono, “il doping è più avanti dell’antidoping” (la mia tesi per la laurea magistrale, non a caso, tratta l’argomento del doping di stato russo).
Tutto sembrava finire li; se non che alla notizia dei nomi degli atleti coinvolti, mi ha pervaso la curiosità e assieme ad essa un grosso dubbio: io c’ero a quell’Olimpiade, ricordo ancora indelebile un 4* posto per pochi centesimi ed indelebile è il testa a testa per la lotta alle medaglie con la Cina.
Ed ecco il dubbio, diventato subito realtà: 3/4 della staffetta 4×100 mista mixed che in quella finale olimpica vinceva la medaglia d’argento, è composta da atleti presenti in quella lista.
Non mi interessa parlare della situazione in sé, a chi verranno affidate le colpe, chi dovrà pagare per questo errore, quali saranno le conseguenze di tutto questo; io spero solo che per RISPETTO allo sport e agli ATLETI si faccia chiarezza sulla situazione.
Quello di cui voglio parlare è di NOI, atleti che scendono in acqua e neanche pensano al fatto che accanto a loro sul blocchetto potrebbe esserci qualcuno che non sta giocando pulito, noi siamo fiduciosi nel sistema, crediamo alla correttezza del nostro avversario, probabilmente in quel momento pensiamo così tanto a noi stessi e alla nostra prestazione che mai ci verrebbe in mente di farci distrarre da un pensiero simile.
Noi siamo lì a giocarci in una manciata di secondi o minuti il tutto per tutto, siamo lì a cercare di giustificare anche l’ultima goccia di sudore versata in allenamento, siamo lì per conquistare qualcosa che è il premio di una vita fatta di sacrifici e rinunce.
Quando questo non arriva per demerito nostro sono lacrime e disperazione, ma quando qualcuno dall’esterno ti strappa quel momento che per te potrebbe essere uno dei più belli della tua vita, beh in quel caso, come si reagisce?
Quella staffetta la ricorderò per sempre perché, oltre alle emozioni irripetibili vissute, è stato allo stesso tempo il momento più alto e sicuramente il quarto posto più amaro e triste della mia carriera.
Oggi, dopo 3 anni da quel giorno, esattamente a pochi mesi da un’altra Olimpiade, che chissà mai potrò rivivere ancora una volta, mi domando…
Lo sport è fatto di attimi, di momenti che nel bene o nel male saranno indimenticabili, poche sono le vittorie al pari delle sconfitte, ma seppur poche quelle vittorie oltre ad un pezzo di metallo, si portano dietro emozioni che nessuno mai, tanto meno a distanza di mesi, potrà restituirti.
Se facciamo sì che il doping continui a sporcare lo sport, quante altre lacrime di gioia e immensa soddisfazione dovremmo restituire a noi vittime?
Non è la medaglia spedita per posta, non sono i premi in denaro che inevitabilmente ripagano di tanti sacrifici… qui si parla di EMOZIONI.
Se chiudo gli occhi e mi immagino lì…
Mi Batte Il Cuore All’Impazzata!!!!
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