Questo articolo è apparso originariamente nel numero primaverile 2023 della rivista SwimSwam. Iscriviti qui .
L’industria dei videogiochi è una delle più grandi e prospere del mercato globale, e attorno alla passione di miliardi di persone di vivere un’esperienza attraverso un avatar è stato creato un enorme business.
Stiamo tutti aspettando di vedere quale impatto avrà il metaverso nella nostra vita quotidiana. Il metaverso è un’ipotetica iterazione di Internet come un mondo virtuale unico, universale e coinvolgente, facilitato dall’uso di visori per realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR). Si potrebbe dire che i videogiochi, inventati per la prima volta nel 1958, siano stati il primo approccio umano al mondo virtuale.
Ma cosa c’entra lo sport con tutto questo? Molto. Tra simulazioni di tiro, giochi di ruolo, combattimenti magici e giochi a quiz, una categoria molto amata dal pubblico è quella dei videogiochi sportivi. Poiché la popolarità degli eSport continua a crescere, abbiamo sentito anche più conversazioni sull’opportunità di includerli alle Olimpiadi.
Ma il dato più interessante è il crescente legame che si instaura tra i produttori di videogiochi che simulano uno specifico sport e le leghe e i giocatori che praticano quello sport sul campo. Ad esempio, il videogioco Madden, pubblicato nel 1988 da EA Sports, è stato uno dei giochi più venduti al mondo per più di 20 anni e ha creato un vero e proprio legame con la NFL. Il gioco, che prende il nome dal leggendario giocatore e allenatore John Madden, ha avuto un tale impatto sulla cultura americana da influenzare giocatori e allenatori di football nella vita reale. Nel 1993 il gioco acquisì i diritti per chiamarsi Madden NFL. Le conseguenze sono state enormi, e il pubblico aspetta ogni anno con entusiasmo di conoscere il giocatore raffigurato sulla copertina della scatola o il punteggio assegnato a ciascun giocatore. I giocatori stessi si divertono a discutere del ranking attribuitogli su Madden.
La storia che lega la National Basketball League al videogioco NBA2K è molto simile. Il videogioco, arrivato nelle case americane nel 1999, è stato un capolavoro di realismo che ha coinvolto la lega, i giocatori e le franchigie con un ruolo sempre più importante che tende a confondere i confini dove finisce l’NBA e dove inizia NBA2K.
La possibilità di utilizzare un joystick per rimanere aggiornati e coinvolti nello sport che ami è un modo perfetto per colmare il divario che sport come NFL e NBA lasciano perché ogni stagione dura solo pochi mesi all’anno. Ma la vera svolta per la commercializzazione di questi sport (e possiamo aggiungere il calcio per il mercato europeo) è il numero di nuovi appassionati che hanno iniziato ad amare gli sport fisici attraverso i videogiochi.
I videogiochi, grazie al loro aspetto tattico e tecnico, permettono all’utente di diventare esperto e comprendere meccanismi che potrebbe non notare durante una partita in TV. Non ultimo il fatto che, grazie al mercato globale dei videogiochi, le leghe americane come NFL e NBA possono restare in contatto anche con il pubblico di altri continenti che forse non vedrà mai una partita dal vivo.
Se gli sport di squadra come il basket e il calcio stanno aumentando il loro fanbase grazie alla tecnologia, cosa possono fare gli sport individuali come il nuoto difficilmente trasformabili in competizioni virtuali?