OLIMPIADI DI TOKYO 2020
- 24 Luglio/1 Agosto 2021 (porzione nuoto in vasca)
- Batterie ore 12:00 italiane – finali ore 3:30
- Olympic Aquatics Centre / Tokyo, Japan
- Nazionale italiana
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Le Olimpiadi di Tokyo inaugureranno anche il nuovo motto del Comitato Olimpico Internazionale.
Nella sessione odierna del CIO è stato approvato un cambiamento nel motto olimpico che riconosce il potere unificante dello sport e l’importanza della solidarietà.
Il cambiamento aggiunge la parola “insieme” dopo un trattino a “Faster, Higher, Stronger”.
Il nuovo motto olimpico ora recita: “Faster, Higher, Stronger – Together”.
Nelle sue osservazioni prima del voto all’unanimità, il presidente del CIO Thomas Bach ha spiegato il legame tra il cambiamento e il motto originale:
“La solidarietà alimenta la nostra missione di rendere il mondo un posto migliore attraverso lo sport. Possiamo solo andare più veloce, possiamo solo puntare più in alto, possiamo solo diventare più forti stando insieme – in solidarietà”.
Il motto in latino è “Citius, Altius, Fortius – Communiter” e in francese: “Plus vite, Plus haut, Plus fort – Ensemble”.
L’importanza dell’unità e della solidarietà si riflette anche nella campagna globale del CIO, intitolata “Stronger Together”.
La campagna creativa celebra gli atleti mostrando il loro viaggio verso i Giochi Olimpici di Tokyo 2020, e come hanno continuato a muoversi anche quando il mondo intorno a loro si è fermato.
Sottolinea il messaggio di solidarietà del CIO e la convinzione che il mondo va avanti solo quando si muove insieme, e il potere irresistibile dei Giochi Olimpici di unire le persone, le comunità e le società di tutto il mondo.
We move forward when we move together.
Introducing the new Olympic motto: Faster, Higher, Stronger – Together. #StrongerTogether pic.twitter.com/r87Ce99S4k
— The Olympic Games (@Olympics) July 20, 2021
LE ORIGINI DEL MOTTO
Citius!, Altius!, Fortius!” fu adottato come motto del Comitato Olimpico Internazionale fin dalla sua fondazione nel 1894.
Venne usato per la prima volta in occasione delle Olimpiadi di Parigi del 1924.
La frase è uno dei simboli olimpici ed è una esortazione rivolta ad ogni atleta affinchè puntasse sempre al superamento dei limiti personali.