Il Tribunale Nazionale Antidoping 2 (ovvero di appello), ha confermato la sentenza di primo grado di squalifica di 4 anni per l’ex campione del mondo Filippo Magnini.
Assolto in appello invece Michele Santucci.
Il Tribunale Antidoping Nazionale il 6 Novembre 2018 aveva condannato Filippo Magnini e Michele Santucci a 4 anni di squalifica.
Il capo d’accusa è la violazione dell’articolo 2.2 del codice Wada relativo all’uso o al tentato uso di sostanze dopanti.
La Seconda Sezione del Tna, si legge nel comunicato:
“respinge il ricorso proposto dalla Procura Nazionale Antidoping il 20 febbraio 2019, avverso la decisione pronunciata dalla Prima Sezione del Tna il 6 novembre 2018, depositata con la motivazione il 4 febbraio 2019, nel procedimento a carico dell’atleta Filippo Magnini“
Accoglie il ricorso proposto da Michele Santucci e la sentenza viene per l’effetto annullata.
Filippo Magnini si è ritirato dal nuoto agonistico nel corso dei Campionati Assoluti di Riccione nel Dicembre 2017.
IL CASO
Nei primi giorni di Ottobre 2017 la Procura Antidoping Nado Italia ha aperto un fascicolo nei confronti di Filippo Magnini e Michele Santucci
I nuotatori venivano iscritti nel registro degli indagati per la violazione degli art.2.2 (uso o tentato uso di sostanze dopanti) e 2.9 (favoreggiamento) del codice Wada per un presunto acquisto di sostanze dopanti provenienti dalla Cina.
Alla fine di Ottobre 2017 presso la Procura Antidoping di NADO Italia si svolgevano le prime audizioni. Queste riguardavano l’indagine portata avanti dalla Procura di Pesaro nei confronti del medico nutrizionista Guido Porcellini.
Il preparatore atletico Guido Porcellini era stato già condannato in primo grado nel 2015 per concorso in spaccio di sostanze stupefacenti. Nel mese di Giugno 2017 finisce di nuovo nella tempesta giudiziaria.
Nell’ambito delle perquisizioni svolte dal Nucleo Anti Sofisticazioni dei Carabinieri presso lo studio professionale del Porcellini, sito nella città di Pesaro, veniva fuori il nome del Campione Filippo Magnini e di altri nuotatori.
La Procura Della Repubblica presso il Tribunale di Pesaro nell’indagine penale ha escluso coinvolgimenti diretti dei due atleti nelle violazioni contestate al dott. Porcellini. L’indagine, dunque è andata avanti per ciò che riguarda la giurisdizione sportiva antidoping.
LA RICHIESTA DEL PROCURATORE ANTIDOPING
Il Procuratore Capo della Procura Nado Italia, dott. Pierfilippo Laviani a Luglio 2018 chiese la sanzione di otto anni di deferimento per l’ex campione mondiale.
Le violazioni del codice Wada contestate all’inizio dell’indagine erano:
- uso o tentato uso di sostanze dopanti
- favoreggiamento
A queste si aggiunge la somministrazione o tentata somministrazione di sostanza vietata. Ciò fatto aggrava la posizione dell’ex capitano della nazionale di nuoto.
Per Michele Santucci, sono stati invece chiesti 4 anni di deferimento. La posizione di Santucci riguarda soltanto l’uso o il tentato uso di sostanze dopanti.
LA SENTENZA DI PRIMO GRADO
In data 6 Novembre 2018 il Tribunale Antidoping Nazionale condannava Filippo Magnini e Michele Santucci a quattro anni di squalifica per violazione dell’articolo 2.2 del codice Wada relativo all’uso o al tentato uso di sostanze dopanti.
APPROFONDIMENTI
- Filippo Magnini e Michele Santucci condannati a 4 anni
- Caso Magnini: il 15 Ottobre si terrà l’udienza al tribunale anti doping
- La Procura NADO chiede otto anni di deferimento
- Doping: Giornata di audizioni in procura NADO per Magnini e Santucci
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