Ha contribuito al presente articolo Jared Anderson. Gli approfondimenti possono essere letti in inglese qui e qui
In queste ultime settimane vi abbiamo informato di tutto ciò che sta accadendo intorno all’evento Energy For Swim 2018.
Occorre a questo punto chiarire alcuni passaggi, in modo da dare al lettore la possibilità di comprendere in modo oggettivo cosa sta accadendo.
INTERPRETAZIONE FINA
Partiamo dall’inizio.
Contesto:
La schermaglia ruota intorno a un’interpretazione di una regola dello Statuto della FINA.
La FINA ha classificato l’Energy For Swim 2018 come evento internazionale .
Essendo tale, richiede l’approvazione della FINA con sei mesi di anticipo.
Questa interpretazione è stata annunciata nei primi giorni di Novembre, rendendo impossibile dal punto di vista temporale che gli organizzatori provvedessero in tal senso.
La domanda è: perchè?
Il meeting è organizzato dalla Federazione Italiana Nuoto e dal Comune di Torino. E’ però sponsorizzato da Energy Standard Group.
Energy Standard Group ha legami con la International Swimming League, Questa organizzazione creata per rafforzare la crescente popolarità del nuoto, non è stata riconosciuta dalla FINA.
Orbene, Energy for Swim 2018 non è organizzato dalla ISL, ma è ospitata dalla Federazione Italiana Nuoto.
Il presidente della Federnuoto, nonché presidente della LEN, Paolo Barelli era candidato alla presidenza FINA. Perse contro l’attuale presidente FINA Julio Maglione nell’ambito di un’elezione controversa l’anno scorso.
REGOLE FINA: DA 1 A 2 ANNI DI SOSPENSIONE
USA Swimming ha fatto una chiamata in video conferenza con gli atleti della nazionale la scorsa settimana per spiegare la situazione.
Fonti dicono che la chiamata è stata guidata dal Chief Operating Officer Mike Unger. Vi hanno partecipato anche il Direttore Lindsay Mintenko e CEO Tim Hinchey .
Unger ha detto che la chiamata era puramente informativa, e che USA Swimming non ha – e non poteva – consigliare agli atleti se gareggiare o no.
La posizione della federazione americana è la seguente, come dichiara Unger:
“In primo luogo, le nostre priorità sono di assicurarci che i nostri atleti abbiano tutte le possibilità, ma abbiamo anche bisogno di seguire le regole FINA e assicurarci che nessuno sia messo in acque bollenti.
“Noi sosteniamo l’idea di questa competizione, ma sosteniamo anche FINA, e quindi dobbiamo seguire le regole FINA.”
La sanzione per la partecipazione ad un evento non autorizzato, è espressa dal paragrafo GR 4.5 del regolamento FINA : una sospensione da un minimo di un anno ad un massimo di due anni.
Le Federazioni nazionali saranno responsabili dell’attuazione della sospensione, ma la FINA può sempre rivederla ed aumentarla fino al massimo di due anni.
In pratica, se le Federazioni nazionali si rifiutano di imporre la sanzione, FINA potrebbe sospendere le Federazioni.
C’è dunque attesa di quello che sarà l’evoluzione della situazione. Nel frattempo, gli atleti sono in un limbo.
QUANTO È PROBABILE LA SOSPENSIONE?
Abbiamo contattato la FINA per un commento sulla questione. Le abbiamo chiesto se intende veramente sospendere gli atleti per la partecipazione alle gare dell’Energy For Swim.
Non abbiamo avuto risposta.
Precisiamo che la FINA ha inviato a tutte le Federazioni Nazionali una lettera (potete leggerla integralmente qui ) dove è stato incluso il paragrafo GR 4.5 se si riferisce alla sospensione.
Tutti si chiedono se una tale sanzione potrebbe realmente essere applicata.
Se venissero squalificati gli atleti che hanno firmato finora, si indebolirebbe la commerciabilità dei futuri Campionati del Mondo e dei Giochi Olimpici.
Un precedente è rintracciabile in una dichiarazione di tre anni fa del direttore esecutivo FINA Cornel Marculescu.
Siamo nel periodo di sospensione dalle competizioni di Michael Phelps.
In quel caso, con l’avvicinarsi dei Campionati del Mondo FINA, il direttore dichiarò ai media: “non sarebbe un problema per noi creare un posto in più ai Mondiali 2015 per (l’allora) sospesa star del nuoto USA Michael Phelps.
Da un lato la FINA che potrebbe premere il grilletto sulle sospensioni. Dall’altro gli atleti, ai quali non si vuol far correre il rischio nemmeno di una sospensione breve.
Il miglior ranista al mondo, detentore del record mondiale Adam Peaty ha annunciato la sua intenzione di competere all’Energy For Swim dopo la notizia che la FINA non riconosce l’evento.
Altri hanno detto che non si aspettano che l’evento si terrà senza l’approvazione della FINA.
Nel mezzo la USA Swimming vuole lavorare con entrambe le parti, favorendo una risoluzione tra FINA e gli organizzatori.
La minaccia di sospensione non ha fermato alcuni nuotatori ed hanno firmato il contratto di ingaggio.
Ricordiamo che nel caso in cui l’evento venisse cancellato, gli atleti avrebbero comunque il 50% dei gettoni di presenza.
Legalmente si può contestare la eventuale sospensione?
Legalmente, le sospensioni potrebbero incorrere in problemi (legali – ndr).
Dmitriy Kachurovskiy, un funzionario di ISL, ha posto come esempio un precedente legale che renderebbe difficile l’esecuzione del provvedimento di sospensione.
“La mia opinione è che è assolutamente impossibile squalificare un nuotatore”
Cita in questo senso una decisione del 2017 della Commissione europea.
Vi rimetto al traduzione in italiano della decisione:
“Le federazioni sportive internazionali svolgono un ruolo importante nelle carriere degli atleti. Proteggono la loro salute e sicurezza e l’integrità delle competizioni. Tuttavia, le severe sanzioni che l’International Skating Union impone ai pattinatori servono anche a proteggere i propri interessi commerciali e impedire ad altri di creare propri eventi. L’ISU deve ora conformarsi alla nostra decisione, modificare le sue regole e aprire nuove opportunità per gli atleti e gli organizzatori in competizione, a beneficio di tutti gli appassionati di pattinaggio sul ghiaccio “.
Vi è però un’altra incongruenza. La regola FINA dichiara illegittimo (e quindi soggetto a possibile sospensione)
“un rapporto con un corpo non affiliati o sospeso.”
Ma l’Energy For Swim è organizzato dalla Federazione Italiana Nuoto, attualmente membro FINA, anche se l’ebeto in sé non è autorizzato.
Cosa succederà adesso?
ISL HA INIZIATO LE TRATTATIVE UN ANNO FA
“Abbiamo iniziato a negoziare più di un anno fa”.
Queste le parole di Dmitriy Kachurovskyi, un funzionario ISL e organizzatore di Energy For Swim 2018.
Il conflitto è diventato di dominio pubblico nel mese di Giugno.
A Giungo la FINA ha inviato una lettera aperta alle federazioni membre annunciando che non avrebbe riconosciuto l’ISL.
Kachurovskyi afferma che quando FINA ha reso chiaro che non avrebbe approvato un incontro ISL, hanno organizzato l’evento senza nessun collegamento con ISL.
Ad onor del vero si precisa che viene organizzato e finanziato da persone e gruppi collegate con ISL.
L’incontro viene ora ospitato dalla federazione italiana nuoto, della quale Paolo Barelli è il presidente.
Quando Barelli e la federazione italiana sono intervenuti, l’incontro è stato inquadrato come una gara a livello nazionale.
FINA è intervenuta classificando l’evento come Internazionale poiché ha la“maggioranza dei partecipanti stranieri”.
“Hanno deciso di distruggere questo evento”, ha detto Kachurovskyi.
UN GIOCO DI ATTESA PER GLI ATLETI E FEDERAZIONI
Kachurovskyi dice che gli organizzatori dell’incontro sono attualmente in attesa di una decisione da parte della Federazione italiana Nuoto.