#FuoriDalLockdown. E’ questo il nome con il quale si presentava ai miei occhi, qualche mese fa, una pagina su un noto social media. Leggevo i post, guardavo le foto e mi incuriosiva l’eterogeneità dei protagonisti.
Nel 2020, le piscine sono rimaste chiuse per 90 giorni (giorno più, giorno meno anche in adempimento alle ordinanze regionali). Alla riapertura degli impianti, allenatori, staff ed atleti si sono ritrovati in una realtà che, anche se conoscevano bene, non era la stessa che avevano lasciato.
Confusione, smarrimento. Sono sentimenti ben comprensibili in chi si trovava all’apice della propria giovinezza anche sportiva e si vedeva catapultato in una realtà “nuova”.
Molte piscine non avevano ripreso l’attività. Altre avevano contingentato gli ingressi e diviso squadre in più gruppi.
In questo clima nasce “fuori dal Lockdown”.
”Perchè quando sei rimasto chiuso in casa per tre mesi. Quando sei stato privato della cosa che più ti rendeva felice, hai bisogno di punti di riferimento. Hai bisogno di ritrovare i tuoi amici di corsia, ma anche di confrontarti con gli altri. Conoscere nuove persone, incontrare chi incrociavi alle gare, riprendere la socialità che ti era stata tolta.”
Sono queste le parole con le quali Gaetano Bonetti e Umberto Vela, allenatori, mi hanno raccontato l’idea che ha dato vita ad una collaborazione tra cinque squadre campane. Assonuoto Caserta, Olimpia Sport (Nocera Inferiore, Salerno), La Masseria Acqua (Ottaviano, Napoli), Atlantide Nuoto (Benevento), Nuotatori Del Golfo (Piano di Sorrento).
”I ragazzi avevano bisogno di incontrarsi, noi allenatori di confrontarci.
L’atleta non è mai della “squadra”. Non sono i nostri. Noi abbiamo soltanto il compito di accompagnarli in questo cammino, di consigliare loro il percorso più adatto alle caratteristiche del singolo ed esserci.
Chiudersi nella propria piscina non porta mai da nessuna parte e soprattutto non porterà questi ragazzi a realizzare il loro sogno.
Nessuno di noi ha la bacchetta magica perchè questo sport è in continua evoluzione.
Proprio per questo noi allenatori dobbiamo essere umili ed ascoltare chi ha qualche capello bianco e ne sa più di noi.
Uno scambio continuo di esperienze, di consigli. Confronto tra diverse realtà nell’interesse dell’atleta.
Continuano Vela e Bonetti:
L’agonismo si basa su progetti che non puoi realizzare in un mese o in un anno. Devi guardare avanti, fare una programmazione lunga. Se hai un ragazzo/a di 14 anni devi prepararlo per quello che può fare a 17.
La Campania ha tanti ragazzi che hanno grandi potenzialità. Lo stiamo vedendo anche agli Assoluti. La costruzione di un “Team Campania” oggi sembra una follia, ma è un progetto sul quale si può lavorare. Le società in questo momento stanno facendo grandi sacrifici pur di non far interrompere a questi ragazzi il loro percorso.
Il nuoto e lo sport sono il veicolo attraverso il quale possono superare questo periodo drammatico.
Stiamo lottando per loro.