Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) sta valutando la possibilità di permettere agli atleti russi di tornare a gareggiare, a patto che non sostengano l’invasione dell’Ucraina da parte del Paese.
“Non si tratta di riavere necessariamente la Russia”, ha dichiarato venerdì il presidente del CIO Thomas Bach al quotidiano italiano Corriere della Sera. “Si tratta di far tornare a gareggiare atleti con passaporto russo che non sostengono la guerra”.
“Ecco il nostro dilemma: questa guerra non è stata iniziata dagli atleti russi”, ha detto Bach.
“Ma abbiamo visto che alcuni governi non volevano più rispettare l’autonomia dello sport internazionale. Ecco perché abbiamo dovuto prendere queste misure di protezione. Per essere almeno ancora un po’ al posto di guida. Non perdere tutta l’autonomia. Ed è per questo che, d’altra parte, dobbiamo anche vedere, e studiare, monitorare, come e quando potremo tornare a compiere la nostra missione di riavere tutti, sotto quale formato”.
Le attuali raccomandazioni contro la partecipazione di Russia e Bielorussia alle competizioni internazionali, sono in vigore dalla fine di febbraio. Al momento non sono ancora state modificate.
IL PUNTO DI VISTA DI BACH
Beh ha dichiarato che al momento non c’è alcun cambiamento nelle raccomandazioni.
Ed ha aggiunto:
“Il Movimento Olimpico ha la missione di contribuire alla pace. Dobbiamo vedere come possiamo contribuire alla pace. Penso che il nostro contributo principale sia quello di avere i Giochi Olimpici, e lo sport in generale, come qualcosa che ancora unisce le persone e l’umanità”.
Richiedere agli atleti russi di condannare la guerra in Ucraina non è semplice. Il dissenso e le critiche all’esercito russo rappresentano reato.
LA RISPOSTA DEL MINISTRO RUSSO
Il ministro dello sport russo, Oleg Matytsin, ha risposto alle ultime osservazioni di Bach. Sostiene che vanno contro i principi olimpici.
“Il compito principale del movimento olimpico internazionale è quello di fornire agli atleti pari accesso alla partecipazione ai Giochi olimpici, indipendentemente dalle loro opinioni e religioni, tradizioni e cittadinanza”.
“L’ultima dichiarazione di Bach va contro i principi olimpici”.