Articolo in inglese a cura di Braden Keith
Il quotidiano australiano The Daily Telegraph ha ottenuto e pubblicato il rapporto FINA di 59 pagine sul caso della distruzione del campione di sangue della medaglia olimpica cinese Sun Yang.
La FINA si è schierata a favore di Sun dichiarando che non avrebbe “preso in considerazione ulteriori speculazioni e dicerie”.
Il rapporto descrive nel dettaglio quello che è successo a casa di Sun Yang la sera in cui sono stati raccolti i campioni di sangue ed urina.
CONCLUSIONI DEL RAPPORTO FINA
Nel rapporto viene scritto che nessun campione di sangue o urina sono stati raccolti nella notte in questione. L’unico campione di sangue prelevato è nelle mani del medico di Sun e non è stato distrutto da un martello.
La conclusione del panel antidoping è, in sostanza, che gli agenti che dovevano provvedere alla raccolta non hanno fornito adeguata certificazione per il legittimo prelievo di sangue secondo lo standard internazionale per i test e le indagini (ISTI).
RICOSTRUZIONE TEMPORALE
- Sun Yang indica come finestra temporale per il prelievo l’ora tra le 22:00 e le 23:00 del 4 settembre 2018 nella sua villa nella provincia di Zhejiang. Gli atleti sono tenuti a dare una finestra di 1 ora di disponibilità per la raccolta casuale di campioni ogni giorno.
- I tester dell’International Doping Tests and Management, incaricati dalla FINA, sono arrivati a casa sua all’interno di quella finestra temporale, e Sun non c’era.
- Gli incaricati hanno chiamato Sun, il quale è arrivato in auto con diversi membri della famiglia, tra cui sua madre Ming Yang, e tutti si sono trasferiti in un vicino clubhouse per il prelievo dei campioni.
- Una volta alla clubhouse, Sun ha iniziato a contestare l’accreditamento dell’assistente. Ha preso la foto della carta d’identità dell’incaricato uomo (DCA), ed ha inviato quelle foto a qualcuno (il rapporto non sapeva chi).
- La madre di Sun, Ming Yang, ha cominciato a minacciare di chiamare la polizia, dicendo che aveva contatti e poteva determinare se il DCA era autorizzato a testare suo figlio.
- Sun ha infine fornito un campione di sangue, raccolto alle ore 23:35. Ha rifiutato di fornire un campione di urina, affermando ancora una volta che il DCA non era autorizzato.
- Il DCO (incaricato al prelievo donna) suggerì allora che la madre di Sun poteva essere presente mentre veniva raccolto il campione dal DCA. Questa offerta però veniva declinata dalla madre di Sun.
- I tester hanno poi avvertito Sun che il suo rifiuto ad essere accompagnato mentre eseguiva il test poteva essere considerata una violazione.
- Intorno all’una di notte, il medico personale di Sun Ba Zhen è arrivato mentre le parti continuavano a discutere.
- Il medico di Sun ha poi detto che non credeva che il DCO ed il DCA fossero adeguatamente accreditati ed ha negato loro il permesso di prelevare i campioni di sangue di Sun per i test.
- Sun e il Dr. Ba sono stati nuovamente avvertiti che se non avessero eseguito e consegnato i campioni sarebbe stata constatata la violazione delle norme antidoping.
- Yang “insiste” che stava collaborando, ed avrebbe aspettato che arrivasse qualcuno di “debitamente autorizzato”. Il DCO ha rifiutato questa ipotesi.
Il momento della rottura del campione
- A questo punto, la madre di Sun ha chiesto ad una guardia del corpo di portare un martello nella stanza in cui veniva condotto il controllo antidoping.
- Secondo il rapporto, furono Sun e il suo medico a proporre che la fiala di sangue fosse rotta con un martello.
- La relazione dice che, mentre era al telefono con un coordinatore dei test, il DCO “ha sentito il suono di rottura del vetro”. Ha visto una delle guardie del corpo di Sun rompere le fiale.
- L’atleta stava illuminando la scena con la torcia del suo cellulare.
- Alle 3:15, la madre di Sun ha raccolto tutti i materiali usati e non dall’area di prelievo. Ha preso i tubi danneggiati e usati, aghi, ha distrutto il modulo di controllo antidoping e ha lasciato il clubhouse.
LA DIFESA DI Sun Yang
Sun dice che si è insospettito, e temeva che avessero segretamente scattato foto e video di lui.
Il medico di Sun si è consultato con il dottor Han Zhaoqi, vice direttore del Centro antidoping di Zheijang e con il dottor Cheng Hao, caposquadra della nazionale cinese di nuoto. Insieme hanno deciso che il DCA non era qualificato per eseguire i prelievi.
CONCLUSIONI DEL PANEL
Il pannello anti-doping, che ha concluso che:
“sia la FINA che l’Atleta offrono spiegazioni molto diverse riguardo a ciò che è successo. e su come si è svolta la serata”. Conclude poi che non ha commesso una violazione delle regole antidoping.
La giuria ha inoltre concluso che l’accaduto poteva non essere reso pubblico, a men che non avesse voluto Sun.
“Il BCA (addetto alla raccolta) può benissimo essere stato debitamente autorizzato e titolare di una certificazione sulla pratica infermieristica. Quello che è certo è che non ha prodotto prove inequivocabili delle sue qualifiche per prelevare sangue dall’atleta, come richiesto dall’ISTI. Il sangue raccolto da un individuo che non possiede qualifiche adeguate o non è in grado di mostrare queste qualifiche all’atleta è un terreno adeguato per abbandonare la sessione di raccolta del sangue”.