Il 20enne giapponese Shoma Sato era uno dei più attesi alle Olimpiadi di Tokyo 2020 che si sono svolte lo scorso Luglio.
Nel 2021, Sato aveva nuotato tre volte sotto la soglia dei 2:07 i 200 metri rana maschili. Arrivava ai Giochi con tre tra le migliori 10 performance della storia della distanza.
Tuttavia, mentre ai Trials di Aprile aveva nuotato 2:06.40, alle Olimpiadi è sembrato assolutamente fuori forma. Il suo tempo di 2:09.04 lo ha posizionato al 10 posto.
Ci sono un’infinità di variabili e di fattori che possono far fallire un atleta nel momento della grande prestazione.
Sato, ha rivelato che ai Giochi soffriva per un’ernia nella parte inferiore della schiena derivante da una frattura da stress. Il nuotatore ha detto che ne soffre ancora. Gli provoca dolore significativo ogni volta che si piega, sia sulla terra che in acqua.
Il suo allenatore a Keio, Kenji Saijo ha riferito a SwimSwam che Sato era ancora sotto terapia quando i Giochi sono iniziati e la sua condizione fisica ha completamente pregiudicato le sue prestazioni.
Sato ha gareggiato recentemente al Keio/Waseda dual dove ha nuotato nei suoi 200 rana il tempo di 2:12.95 e 1:00.85 nei 100 metri rana.
Attualmente è ancora in terapia sia fisica che farmacologica, che comprende anche iniezioni.
Sato ha partecipato alla seconda stagione della International Swimming League con i Tokyo Frog Kings.
Quest’anno non parteciperà alla terza stagione.