Tra 15 giorni gli Stati Uniti vivranno uno degli eventi sportivi più attesi dell’anno (e non sto parlando del Super Bowl).
I Trials Olimpici definiranno la squadra nazionale che parteciperà alle Olimpiadi di Parigi e gli americani si preparano a questa settimana intensa di nuoto come noi italiani ci prepareremmo ad una finale di un Mondiale di calcio.
I Trials Olimpici si svolgeranno ad Indianapolis, al Lucas Oil Stadium. Gli organizzatori prevedono che ci saranno 3000 spettatori per ogni sessione di gara. I biglietti per la singola sessione possono arrivare a costare 300 $.
Ma la festa non sarà solo all’interno dello Stadio. Ristoranti, bar, pub di Indianapolis sono già pronti con menu a tema e maxischermi per offrire la diretta delle sessioni di gara.
Si può affermare che in America i Trials sono più attesi delle Olimpiadi.
In questa atmosfera si colloca la decisione della città di Indianapolis di rinomare 35 strade del centro in onore di leggendari nuotatori americani.
La città ha scelto medaglie olimpiche di diverse generazioni, a partire dalla tripla medaglia d’oro del 1912 e del 1920, Duke Kahahamoku (Drive), fino a stelle più recenti come Missy Franklin Way, Allison Schmitt Street, Elizabeth Beisel Way e Michael Phelps Place.
L’elenco comprende Mark Spitz, che una volta deteneva il record di medaglie d’oro in una singola Olimpiade (7), la nuotatrice più anziana che abbia mai gareggiato per gli Stati Uniti alle Olimpiadi Dara Torres e le più giovani nuotatrici olimpiche americane Donna de Varona e Amanda Beard.
Il progetto fa parte di una ristrutturazione quasi totale della città in vista delle gare, che prevede una festa pubblica in Georgia Street (ora conosciuta come Ryan Lochte Way, Missy Franklin Way, Mary Wayte Drive, Matt Biondi Street, Aaron Peirsol Parkway e Michael Phelps Place).
Ed ora immaginate se il comune di Riccione o la Città di Roma rinominasse le strade adiacenti allo stadio del nuoto o al Foro Italico: piazza Federica Pellegrini, largo Gregorio Paltrinieri, via Massimiliano Rosolino e così via.
Negli Stati Uniti il nuoto è una cosa seria.