Il nuoto ai Giochi Olimpici del 2024 potrebbe essere finito, ma fuori dalla piscina si sta consumando un dramma che coinvolge l’Associazione ungherese di nuoto (Magyar Úszó Szövetség, MÚSZ).
All’inizio della settimana, la campionessa olimpica ungherese Katinka Hosszu ha pubblicato un post sui social media in cui chiedeva le dimissioni della dirigenza del MUSZ a causa del trattamento riservato alla medaglia d’oro Kristof Milak.
Milak è il detentore del record mondiale in carica e campione olimpico 2020 nei 200 metri farfalla, ma il 24enne si è accontentato dell’argento dietro al francese Leon Marchand questa volta a Parigi. Si è poi ripreso con l’oro nei 100m farfalla.
In queste Olimpiadi, la preparazione di Milak ha seguito un percorso accidentato, con allenamenti incostanti. La mancanza di motivazione di Milak è stata denunciata dall’allenatore della nazionale ungherese Csaba Sos, che ha dichiarato lo scorso dicembre:
Sottolineo che il grande successo olimpico non è più una realtà.
Il post di Hosszu è una lettera aperta al nuoto ungherese, che inizia così:
Non c’è mai stato un leader MUSZ che abbia danneggiato così tanto la preparazione del suo miglior atleta.
Ha continuato a descrivere nello specifico la gara dei 200 metri farfalla, affermando:
Bob Bowman [allenatore di Marchand] sapeva mesi prima delle Olimpiadi che il suo atleta doveva prepararsi per gli ultimi 50 metri dei 200 metri farfalla, fisicamente, ma soprattutto mentalmente.
A Parigi, Bowman dovette dire solo una cosa a Marchand: “Ti sei allenato più duramente del mondo, raggiungerai Milák negli ultimi 50, che quest’anno si è allenato pochissimo, meriti la medaglia d’oro”.
Purtroppo questa non è la prima medaglia olimpica che non viene realizzata a causa della leadership di MUSZ, ma speriamo che sia l’ultima.
Milák è solo la punta dell’iceberg, pensiamoci bene: se fanno questo con il campione olimpico detentore del record mondiale, cosa faranno gli altri ?
La dirigenza del MUSZ ha fatto l’esatto contrario di ciò che avrebbe dovuto fare. Non hanno portato a termine il “lavoro”.
Dopo un comportamento così insidioso e senza spina dorsale, l’unico passo decente sarebbero le dimissioni dell’intera dirigenza.
Ma questa volta, non solo con le elezioni anticipate, che vengono utilizzate con l’intimidazione e il ricatto, non faranno nulla di nuovo.
Già ai miei tempi c’era un disaccordo tra la generazione degli anni ’80 e la dirigenza del MUSZ, che si è accentuato con la generazione successiva.
Lo sport ungherese non deve essere ulteriormente danneggiato.