L’ex nuotatrice Kirsty Coventry si candida alla presidenza del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), con l’obiettivo di succedere a Thomas Bach nelle elezioni di marzo ad Atene. Se eletta, entrerebbe nella storia come la prima donna, la prima africana e la più giovane presidente nei 130 anni di esistenza dell’organizzazione.
Già due volte campionessa olimpica con un totale di sette medaglie, Coventry ha ricoperto dal 2019 il ruolo di Ministro dello Sport dello Zimbabwe, con una riconferma da parte del presidente Emmerson Mnangagwa nel 2023.
Una sfida contro candidati di alto profilo
La corsa alla presidenza del CIO vede la partecipazione di figure di spicco come il presidente di World Athletics, Sebastian Coe, il leader della Union Cycliste Internationale (UCI) e del CNOSF francese, David Lappartient, il capo della Federazione Internazionale di Ginnastica (FIG), Morinari Watanabe, il dirigente d’azienda e presidente della Federazione Internazionale di Sci (FIS), Johan Eliasch, il vicepresidente del CIO Juan Antonio Samaranch Jr. e il principe giordano Feisal Al Hussein.
Un’opportunità per l’Africa e una visione unificatrice
Coventry vede nella sua candidatura un’opportunità per l’Africa, sottolineando come il continente sia pronto per un ruolo di leadership. “Dimostrerebbe che l’Africa è capace di guidare e ha il supporto necessario”, ha affermato.
Basandosi sul concetto africano di “Ubuntu” – “Io sono perché noi siamo” – Coventry vuole portare al CIO una visione collaborativa e inclusiva. La sua esperienza in eventi internazionali come il World Economic Forum di Davos e l’Assemblea Generale dell’ONU ha rafforzato la sua convinzione nel ruolo dello sport come strumento di unità.
“L’Olimpiade ha avuto un impatto enorme sulla mia vita. Il mondo sportivo ha l’opportunità di dimostrare come l’umanità possa rispettare le proprie differenze”, ha dichiarato Coventry.
Un impegno per la parità di genere
Se eletta, Coventry porterebbe avanti l’impegno del CIO per la parità di genere, puntando a una maggiore rappresentanza femminile tra allenatori e dirigenti sportivi. “Ma voglio anche essere la persona migliore per questo incarico”, ha precisato, sottolineando la sua esperienza come atleta, il lavoro in contesti politici complessi e la sua conoscenza sia del Sud Globale che del mondo occidentale.
Coventry sfida le critiche sulla sua identità africana a causa del suo colore della pelle: “Sono nata in Zimbabwe, mia madre è nata lì, mia nonna è nata lì. Sono zimbabwese e ho sempre rappresentato il mio paese con orgoglio”.
Un’elezione chiave per il futuro del CIO
Con il voto di marzo alle porte, la candidatura di Kirsty Coventry rappresenta una possibile svolta per il CIO, che potrebbe vedere per la prima volta una donna e un’atleta africana al vertice della più importante organizzazione sportiva mondiale.