Le federazioni sportive russe hanno attualmente 9 diversi ricorsi pendenti davanti alla Corte di Arbitrato dello Sport. A confermarlo è lo stesso tribunale con sede in Svizzera. Questi ricorsi si aggiungono a quello dell’Unione calcistica della Russia, ritirato il 30 marzo.
I ricorsi riguardano 6 diversi sport: calcio, pattinaggio, biathlon, canottaggio, rugby e ginnastica. Molti altri sport invernali sono stati inseriti nel ricorso contro i comitati olimpici europei.
Tutti i ricorsi riguardano il divieto inflitto agli atleti russi di partecipare alle competizioni internazionali, come parte delle sanzioni per l’invasione russa dell’Ucraina, iniziata quasi 6 settimane fa.
Attualmente non è stato depositato nessun appello riguardante le misure inflitte dalle due maggiori federazioni degli sport acquatici: LEN e FINA.
LEN, la Federazione Europea, è stata tra le prime a vietare la partecipazione degli atleti russi alle competizioni.
FINA, si è mossa in tal senso dopo le reazioni alla partecipazione di Evgeny Rylov (medaglia d’oro olimpica) ad un evento organizzato in favore dell’invasione russa.
Il CAS non ha ancora annunciato alcun ricorso da parte delle federazioni bielorusse. La Bielorussia sta in pare subendo le stesse sanzioni della Russia. Gli atleti di molte federazioni bielorusse sono stati sospesi dalle competizioni internazionali a causa del sostegno del loro paese all’invasione dell’Ucraina.
Il CAS sta ancora formando le commissioni per discutere la maggior parte dei ricorsi. Tuttavia, è stata rigettata una richiesta urgente da parte della Russia. Veniva chiesta l’ammissione in via cautelare alle competizioni internazionali delle squadre di calcio del paese.