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Le Linee Guida Su Cosa Possono (E Non Possono) Dire Gli Atleti Alle Olimpiadi

Braden Keith
by Braden Keith 0

January 25th, 2024 Italia, News

Il Comitato Olimpico Internazionale ha pubblicato le Linee Guida sull’espressione degli atleti per i Giochi Olimpici di Parigi 2024.

Le linee guida, che includono un’introduzione della Commissione Atleti del CIO, presumibilmente per far sì che le istruzioni siano più condivise e meno imposte dall’amministrazione, arrivano in un momento controverso a livello globale, in cui molti atleti avranno molto da dire dalle loro piattaforme ai Giochi Olimpici. Con le guerre in corso in Medio Oriente, Ucraina, Africa e Asia, oltre alle crescenti tensioni a livello globale nella politica interna, la probabilità di proteste ai Giochi è molto alta.

Il CIO ha ammorbidito la Regola 50, che regola l’espressione degli atleti, in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Questa nuova regola permetteva di esprimersi sul campo di gioco prima dell’inizio della competizione o durante le presentazioni degli atleti, a patto che il gesto non fosse rivolto contro “persone, paesi, organizzazioni e/o la loro dignità” e non fosse di disturbo. Il motivo era principalmente in risposta al fatto che gli atleti si inginocchiano prima degli eventi sportivi per attirare l’attenzione sulle cause sociali.

Ma i cambiamenti erano comunque limitati. Agli atleti non era ancora permesso fare segni di protesta o di espressione durante le cerimonie ufficiali, come quelle per le medaglie, nel Villaggio Olimpico o durante le gare sul campo di gioco.

L’alleggerimento delle restrizioni ha permesso agli atleti di indossare indumenti con frasi generiche come “pace” o “inclusione”, ma non frasi specifiche come “Black Lives Matter”.

La Commissione Atleti afferma di aver sviluppato le nuove linee guida dopo aver consultato più di 3.500 atleti, affermando che il 70% degli intervistati ha dichiarato di non volere che gli atleti manifestino durante le gare o le cerimonie ufficiali.

Le regole per Parigi saranno simili, con il CIO che ha approfondito le linee guida con un maggior numero di esempi di ciò che è consentito e non è consentito. In particolare, agli atleti è consentito esprimere le proprie opinioni al di fuori dei siti o delle sedi olimpiche e prima e/o dopo i Giochi Olimpici, il che non è soggetto alle restrizioni previste dalla Regola 50.

Durante le Olimpiadi, il CIO elenca specificamente i modi in cui gli atleti possono “esprimere le loro opinioni”.

Quando gli atleti possono imprimere le proprie opinioni:

  • Nelle zone miste, anche quando parlano con i media
  • Nell’International Broadcasting Centre (IBC) o nel Main Media Centre (MMC), anche quando parlano con i media.
  • durante le conferenze stampa nella sede o nell’MMC
  • Durante le interviste
  • Durante le riunioni di squadra
  • Sui media tradizionali o digitali
  • Attraverso i canali dei social media
  • Sul campo di gioco prima dell’inizio della competizione o durante la presentazione del singolo atleta o della squadra

L’espressione deve essere:

  • coerente con i Principi fondamentali dell’Olimpismo.
  • Non rivolta, direttamente o indirettamente, contro persone, paesi, organizzazioni e/o la loro dignità
  • Non di disturbo. A titolo puramente esemplificativo, le seguenti espressioni sono considerate di disturbo:
    • espressioni durante l’inno nazionale e/o l’introduzione di un altro atleta o di un’altra squadra, in quanto ciò può interferire con la concentrazione e/o la preparazione alla gara dell’altro atleta o dell’altra squadra.
    • Interferenza fisica con l’introduzione di un altro atleta o squadra o con il protocollo stesso (ad esempio, srotolando una bandiera, uno striscione, ecc.)
    • causare (o assumersi il rischio di causare) danni fisici a persone o cose, ecc.
    • Non è proibito o altrimenti limitato dalle regole del Comitato Olimpico Nazionale (CNO) di riferimento e/o dai regolamenti di gara della Federazione Internazionale (FI) di riferimento.

Il CIO elenca anche i momenti in cui agli atleti non è consentito esprimere le proprie opinioni

Non si possono esprimere le proprie opinioni:

  • Durante le cerimonie ufficiali (comprese le cerimonie di consegna delle medaglie olimpiche, le cerimonie di apertura e di chiusura)
  • Durante la competizione sul campo di gioco
  • Nel villaggio olimpico

Le violazioni delle Linee Guida possono portare a procedimenti disciplinari da parte del CIO, la cui valutazione potrebbe portare a punizioni fino all’espulsione e alla squalifica della persona coinvolta.

“Come atleti, siamo appassionati dei nostri sport e del raggiungimento dei nostri obiettivi di prestazione sportiva”, si legge nella lettera della Commissione Atleti.

Per ognuno di noi, questa passione continua nella vita di tutti i giorni, dove sosteniamo il cambiamento su questioni di grande importanza per noi e per il nostro mondo. Il desiderio di promuovere il cambiamento può naturalmente indurre la tentazione di utilizzare la piattaforma dei Giochi Olimpici per far valere le proprie ragioni.

Tuttavia, tutti noi siamo ai Giochi Olimpici perché, un giorno, abbiamo sognato di essere un olimpico e magari un campione olimpico. La natura unica dei Giochi Olimpici permette agli atleti di tutto il mondo di riunirsi in pace e armonia. Crediamo che l’esempio che diamo gareggiando con i migliori del mondo ai Giochi Olimpici e rimanendo nel Villaggio Olimpico nel rispetto delle reciproche differenze sia un messaggio unico e positivo da inviare a un mondo sempre più diviso.

La lettera prosegue affermando il sostegno del CIO e della Commissione Atleti del CIO alla libertà di espressione.

Le Linee Guida si concludono con una stampa dei Principi Fondamentali dell’Olimpismo della Carta Olimpica, che include l’idea che “l’appartenenza al Movimento Olimpico richiede il rispetto della Carta Olimpica”.

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Braden Keith is the Editor-in-Chief and a co-founder/co-owner of SwimSwam.com. He first got his feet wet by building The Swimmers' Circle beginning in January 2010, and now comes to SwimSwam to use that experience and help build a new leader in the sport of swimming. Aside from his life on the InterWet, …

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