Naked. Ovvero, mettere a nudo la disabilità senza aggettivi.
I corpi degli atleti paralimpici sono raccontati attraverso 36 scatti del fotografo Oliviero Toscani e mostrati all’interno del Festival della Cultura Paralimpica, in corso a Padova.
Gli atleti sono stati ritratti dal maestro della fotografia. Le gigantografie sono esposte nel chiostro antico di Palazzo del Bo, a Padova.
Il progetto toccherà varie città italiane per poi approdare in Giappone, in occasione delle prossime Paralimpiadi di Tokyo 2020.
Tra gli atleti vi sono due campioni di nuoto paralimpico: Simone Barlaam ed Arianna Talamona.
Dal suo profilo Instagram, Arianna Talamona spiega cosa l’ha spinta ad accettare di essere ritratta senza veli:
Accettazione, amore per se stessi e rappresentazione della bellezza in tutte le sue forme.
E’ questo il messaggio che si intende inviare con questa mostra.
Spezzare i canoni estetici della bellezza dettati dalla cultura dominante ed esaltare il corpo e l’anima di atleti che rappresentano un esempio di forza. La scelta delle gigantografie mira proprio a questo.
FESTIVAL DELLA Cultura Paralimpica
Durate l’inaugurazione del Festival della Cultura Paralimpica, ieri a Padova, sono intervenuti anche i campioni del mondo Simone Barlaam e Federico Morlacchi.
I due compagni di squadra, durante i Mondiali di Londra, svoltisi a Settembre, hanno emozionato il Mondo, vincendo ex aequo l’oro nei 100m farfalla.
Hanno dichiarato:
“La vittoria non l’abbiamo divisa, l’abbiamo condivisa. Il che significa che non vale la metà, bensì il doppio”. (Federico Morlacchi)
“E’ stata una trasferta incredibile. Oltretutto la medaglia d’oro condivisa ci ha permesso di superare gli Stati Uniti nel medagliere e di vincere la classifica finale” (Simone Barlaam).
Presente all’inaugurazione il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, che ha dichiarato:
“Siamo passati da una stazione a una Università, a voler sottolineare un comitato che ha una grande responsabilità. Non solo quella di curare la dimensione tecnico-agonistica dei nostri campioni, ma anche quella di sancire il diritto allo sport per tutti.
Lo sport è condivisione di differenze, condivisione di passioni”.