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Non Dare Mai Per Scontate Le Cose Belle

Articolo di Fabrizio De Serio

Ho sempre dato per scontato tanto del nuoto, troppo.

Mi piacciono gli sport semplici, quelli che in due minuti sei pronto per entrare in una dimensione parallela di benessere, senza pianificazione, senza organizzazione.

Il nuoto è perfetto, pensavo.

Basta un costume, una cuffia, un paio di occhialini e sei pronto a volare. Non si svolazza nell’aria senza fatica come i supereroi, certo, ma non fermiamoci a queste sottigliezze. Si fatica, eccome, ma in un meraviglioso fluido azzurro che ricorda il cielo. A volte ti dà i brividi, altre volte ti scalda col suo tepore. Ma ti avvolge sempre, innescando memorie recondite prenatali.

Quando ho iniziato a nuotare, circa 20 anni fa, mi sono fatto una domanda, prima di tuffarmi in questa avventura.

Avevo un incarico lavorativo di oltre un anno in trasferta e mi chiesi cosa potessi fare per trascorrere le mie serate dopo il lavoro volendomi bene e non raggiungendo l’apice della giornata a cena, come tanti tristi consulenti che affollano i ristoranti in tavoli singoli con telefono in mano, piatto di pasta abbondante e mezza bottiglia di vino.

La risposta fu immediata: mi iscrivo in piscina.

E così, andai a comprare un accappatoio, un paio di occhialini, una cuffia variopinta ed un costume orribile, di quelli pari-gamba che se lo vedo oggi addosso a qualcuno lo prendo in giro senza alcuna pietà.

Ricordo la mia prima nuotata in questa piscina cosentina dal nome bizzarro, “Scorpion Health Club”, e i due istruttori e allenatori Claudiu e Lorenzo.

Il primo un pallanuotista ex nazionale under 18 romeno, scappato in Italia dopo la guerra civile; il secondo un milanese con la parlata irresistibile da cinepanettone natalizio.

Entrambi mi accolsero come una famiglia e con loro ho condiviso tra i momenti più divertenti della mia vita.

Per anni ho avuto una foto-tessera nel portafogli. Quelle che si scattano i fidanzati nelle macchinette alla stazione. C’eravamo noi tre in visibile stato di alterazione dopo una cena in cui abbiamo mangiato e bevuto di tutto.

E ricordo l’amore che è sbocciato.

L’amore, lo sapete, è fatto di suggestioni e di sensazioni e io la sensazione di quando la sera alle 9:30 la piscina spegneva l’illuminazione principale ed continuavo a nuotare con i soli faretti subacquei non me la dimenticherò mai.

per nuotare basta un costume, una cuffia ed un paio di occhialini e sei pronto a volare.

E’ quello che ho sempre pensato.

Poi, ho capito che non è vero.

Per nuotare c’è bisogno di tantissime cose. Ma a queste cose ci pensa qualcun altro, che non te lo fa pesare e delle quali spesso non te ne accorgi.

C’è bisogno di un gestore che si prenda cura dell’impianto, che lo tenga in efficienza. Di un istruttore ed un allenatore che ti faccia innamorare ogni giorno di quello che fai. C’è bisogno di un proprietario dell’impianto, comunale o privato che sia, che intervenga puntualmente per le manutenzioni straordinarie, quando necessarie.

Necessita di uno staff che sorrida quando entri nell’impianto, che tenga la vasca sempre tirata a lucido e che sappia di poter contare su uno stipendio per essere tranquillo.

Vive degli agonisti che rappresentano un faro cui puntare. Si anima con le associazioni di disabili che rappresentano un esempio da cui trarre ispirazione.

Respira grazie ai bambini dei corsi di nuoto e si  nutre dei loro sorrisi

C’è bisogno di una squadra, che ti faccia sentire parte di un tutto. Si aspira ad un risultato che ti illumina il cammino e dona un senso ai tuoi sacrifici.

Il nuoto ha anche bisogno di una classe politica che comprenda l’importanza dello sport e che si batta per proteggerlo e difenderlo.

C’è bisogno di tanto amore, dedizione, passione.

Tutte cose che non si vedono, ma che fanno la differenza.

Pezzi di un puzzle che trasformano una grande vasca da bagno in un impianto efficiente ed accogliente che tu chiami “la mia piscina”.

Oggi ho smesso di dare per scontato il nuoto.

Ho smesso di pensare che per nuotare basta un costume, una cuffia ed un paio di occhialini e sei pronto a volare.

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About Braden Keith

Braden Keith

Braden Keith is the Editor-in-Chief and a co-founder/co-owner of SwimSwam.com. He first got his feet wet by building The Swimmers' Circle beginning in January 2010, and now comes to SwimSwam to use that experience and help build a new leader in the sport of swimming. Aside from his life on the InterWet, …

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