“Non esiste solo il calcio”
Federica Pellegrini, è stata ospite ieri della trasmissione “Tutti Convocati”, in onda su Radio 24.
La campionessa olimpica e mondiale commenta la riapertura della stagione calcistica, che sta tenendo banco in questi giorni, mentre il governo italiano è impegnato nel programmare la prossima fase dell’emerge coronavirus.
Dichiara la Pellegrini (fonte Ansa.it):
“In un pensiero di riapertura generale, lo sport deve essere considerato come un grande lavoro che serve alla nazione. Mi spiace sentir parlare solo di calcio in questi giorni, esistono anche tutti gli altri sport”.
“La salute viene prima di tutto. Ma se si ricomincia ad aprire, riapriamo almeno lo sport per i professionisti. Per noi cambia tanto quando siamo fermi il pomeriggio del sabato e domenica e quando lo siamo per un mese e mezzo”.
Ieri pomeriggio Federica Pellegrini ha raccolto più di 66 mila euro grazie ad un asta benefica alla quale ha partecipato in streaming dalla sua casa di Verona.
LA FASE DUE: RIPRESA DELLE ATTIVITA’ SPORTIVE
Il prossimo 4 Maggio l’Italia entrerà in quella che è stata definita “la fase 2”.
Dopo il lockdown durato quasi due mesi, riapriranno alcune attività commerciali. Sarà altresì permessa la libera circolazione dei cittadini, che però dovranno munirsi di dispositivi di sicurezza (mascherine e guanti).
Nell’ambito della programmazione della ripartenza globale, lo sport assume una notevole rilevanza.
Si prospetta infatti la ripresa del campionato di calcio per il 31 Maggio. La data prevista per l’apertura dei centri sportivi sarebbe stata individuata nell’8 Giugno, ma solamente per sport individuali o lezioni con basso assembramento.
Nel dibattito sulla ripresa del campionato di calcio, il sottosegretario alla Salute, Zampa, ha dichiarato a Rai news 24:
“Vedo molto difficile la riapertura per il calcio e non vedo questo dibattito come prioritario: penso si possa rinunciare per un altro mese. Comunque “gli stadi pieni li vedremo solo quando saremo in piena sicurezza e cioè quando ci sarà un vaccino
Penso che anche per le partite a porte chiuse, se si aspetta un altro mese non succeda nulla di catastrofico. Tuttavia se le società saranno in grado di farlo, si valuteranno le proposte. Io non dico di no e non sta a me decidere, ma credo non sia una questione centrale”.