Ogni cosa appare intrisa di lentezza. Anche le finestre si aprono più tardi.
La domenica è il giorno in cui si mettono in ordine i pensieri di una settimana.
Nuotare la domenica mattina acquista un valore completamente diverso dagli altri allenamenti. Tutto è diverso, tu sei diverso.
La piscina è quasi vuota.
Gli spogliatoi silenziosi mostrano particolari che sfuggono durante la settimana. Le luci sembrano più forti, il profumo del cloro è più ovattato.
Riesci a percepire ogni rumore. La corsia che di solito è affollata ora è una tavola azzurra.
Anche il bordovasca sembra volerti accogliere, senza decine di attrezzi che ostacolano il tuo percorso verso il primo tuffo.
Il mondo vuole aspettare per svegliarsi, almeno oggi.
Allora aspetti anche tu. Puoi parlare con l’acqua prima di diventare un tutt’uno con essa.
La domenica l’acqua sembra più amichevole del solito, il cronometro illuminato dai raggi flebili del sole che anch’esso lentamente si libra.
Nuotare di domenica è catarsi.
E’ un giorno di riposo. Non ci sono ancora gare e puoi goderti ciò che più ami di questo sport: cosa sei in acqua.
La nuotata domenicale si orna di significati diversi. E’ conoscenza, scoperta. Sperimentare cose con lentezza e calma, senza l’affanno del cronometro e degli altri a dettare i dovuti ritmi.
Il ritmo oggi è dato solo dai battiti del cuore e dal respiro.
Il rumore delle mani che infrangono e raccolgono l’acqua, il tuo respiro, il battito che si sincronizza. I ricordi, le emozioni, i pensieri che trovano pace, giustificazione e collocazione nella tua mente.
La domenica si nuota perchè si vuole dividere con l’acqua il momento più bello della settimana, quello dell’essere contro il dover essere.