La prossima settimana il capo segretario di gabinetto giapponese Yoshihide Suga si incontrerà con i comitati organizzatori delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi del 2020 per discutere in modo specifico le contromisure da adottare contro il coronavirus per il più grande evento sportivo del mondo.
All’inizio di quest’anno il Comitato Olimpico Internazionale ha rinviato l’edizione 2020 delle Olimpiadi estive a causa della pandemia di coronavirus. L’evento si svolgerà a partire dal 23 Luglio 2021.
A meno di un anno di distanza, Suga afferma che: “è necessario considerare e coordinare in modo esaustivo una vasta gamma di questioni”. L’incontro della prossima settimana, includerà anche il governo metropolitano di Tokyo.
Un tema all’ordine del giorno, secondo Kyodo News, è quello del controllo delle frontiere e dei protocolli per i quasi 11.000 atleti che dovrebbero arrivare l’anno prossimo da 146 nazioni diverse.
Questo tipo di preoccupazioni non sono nuove. Già a Maggio, John Coates, membro del CIO e Presidente del Comitato Olimpico Australiano, ha discusso la fattibilità dei Giochi Olimpici. Secondo Coates, i Giochi devono affrontare un serio problema nel trovare il modo di gestire la salute pubblica. La prima ondata del virus non si è ancora affievolita in molti paesi. Inoltre preoccupa la previsione da parte degli epidemiologi della seconda ondata che potrebbe colpire l’emisfero nord.
Gli esperti sono concordi nell’affermare che il prossimo autunno il virus potrà ripresentarsi creando ulteriore confusione data la somiglianza dei sintomi con l’influenza.
Il più grande evento sportivo rimane dunque sospeso ancora nell’incertezza.
L’ipotesi di una Olimpiade senza spettatori è stata già scartata: il pubblico infatti è parte fondamentale dello spirito olimpico.