Lo senti questo rumore sordo? Tum..tumtum..tum… Non è il ricircolo dell’aria. Non sono le bracciate che violentemente stai battendo contro la superficie dell’acqua. Rilassati, piega il polso, mani morbide. E’ tutto al proprio posto. Non sei inadatto, non sei lento, non sei vecchio.
Delle lotte che ti ha posto la vita davanti al cammino hai fatto la tua corazza.
Denti stretti dietro sorrisi appena accennati. “Sto bene”.
Volevano darti lezioni: di vita, di morale celata da falso perbenismo, di giudizi che ti sei fatto scivolare addosso, sulla superficie liscia di lattice che ogni giorno ti compatta la testa, quasi a tenere insieme tutte le aree del cervello: l’area dei ricordi, l’area della razionalità, l’area del sentimento. Se stanno buoni ed in silenzio forse i tuoi dubbi faranno meno male e ti lasceranno dormire, ti lasceranno nuotare in pace, in una piscina senza muretti, senza corsie, senza un muro a segnarti la metà del percorso, o la meta.
Hai nuotato come se fosse il tuo ultimo giorno, ogni giorno.
Hai conosciuto i tuoi limiti mentre i gomiti cercavano una superficie su cui poggiarsi. Li hai guardati in faccia, sfidandoli. Hai creduto nella potenza e nella forza del tuo cuore anche quando accelerato ti suggeriva di smettere. Non hai smesso, ed ogni giorno lo portavi sempre di più vicino a quel limite, come Icaro puntava al sole tu puntavi a farlo scoppiare.
Non è scoppiato. Si è allineato al dolore, così abituato a perdere pezzi e sangue lungo la strada ti ha concesso una vita nuova.
“Se una persona non sa fare una cosa, ti dice che tu non la puoi fare”.
Allora falla, una, dieci, cento volte.
Agisci. Piangi. Ridi. Impazzisci. Non fermarti, mai. Il limite non esiste. Il limite sei tu.
Davvero bello!