Paolo Barelli, alla vigilia del 4 Maggio, data designata dal Governo per l’inizio della “Fase 2″, rilascia una dichiarazione all’Agenzia Ansa
Il Presidente della Federnuoto, è preoccupato dall’assenza di chiarezza da parte dell’ufficio Sport presso la Presidenza del Consiglio Dei Ministri:
“Gli allenamenti possono ripartire a condizione che l’ufficio sport presso la presidenza del consiglio, sentito il Comitato tecnico scientifico, dia le linee guida per riprendere l’attività. Se queste non arrivano nessuno può riaprire”.
Dopo l’emanazione del DPCM 26 Aprile 2020, la Federazione Italiana Nuoto ha pubblicato le linee guida per favorire la riapertura in piena sicurezza degli impianti dotati di piscine e palestre.
Nel provvedimento governativo, però, non viene precisata alcuna data per la riapertura delle strutture per tutta l’utenza.
Il Decreto infatti, a partire dal prossimo 4 Maggio, consente le sessioni di allenamento degli atleti (professionisti e non) riconosciuti di interesse nazionale dal CONI, dal CIP e dalle rispettive Federazioni.
In ogni caso le sessioni di allenamento devono rispettare le prescrizioni circa il distanziamento sociale e le altre misure di contenimento del contagio.
Oggi, 2 Maggio, Paolo Barelli ha chiarito che da lunedì 4 Maggio, nessun atleta potrà tornare ad allenarsi in piscina.
Il Decreto, infatti, afferma Barelli:
“non riguarda i nuotatori, ma tutti gli atleti degli sport individuali che potevano riprendere ad allenarsi”
Per questo motivo si attende ora che vi sia una precisazione in merito alla tipologia di sportivi che a partire da lunedì possono riprendere gli allenamenti.
Conclude Barelli:
“se non arriva questa autorizzazione non possiamo riprendere. Saremmo fuori legge”.
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Se stiamo nelle mani del Comitato tecnico scientifico stiamo messi bene…
Nelle mani di chi siamo, altrimenti?
Al momento (ore 15:17 del 3 Maggio) il Viminale ha chiarito il decreto soltanto per gli allenamenti delle squadre di calcio, che possono riprendere già domani mattina, salvo poi le diverse ordinanze regionali. Diciamo che in un momento così delicato ci si aspettava la confusione da parte del “popolo”, un po’ meno delle istituzioni.