Il Coordinamento delle Associazioni dei Gestori Impianti Natatori ha indetto per domenica 6 Febbraio una protesta per sottolineare la difficile situazione vissuta dai gestori degli impianti natatori.
Ultima difficoltà in ordine di tempo, il rincaro delle spese energetiche.
Alla protesta hanno aderito più di 500 impianti sull’intero territorio nazionale. Rimarranno chiusi per tutta la giornata di domenica 6 Febbraio.
Il Coordinamento delle Gestioni Impianti Natatori ha sottolineato:
“su 23 mesi di pandemia, 10 li abbiamo passati chiusi. Abbiamo mantenuto tuttavia costi enormi che ci hanno generato perdite molto significative. Le piscine sono state le prime a chiudere e le ultime ad aprire. Le prime ad aver imposto l’obbligo di ingresso con Green Pass. Nonostante ciò, lavoriamo ancora al 40% della capienza in ragione dei limiti COVID”
IL SOSTEGNO DELLA FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO
Con un comunicato stampa del 3 Febbraio 2021, la Federazione Italiana Nuoto ha espresso il proprio sostegno all’iniziativa.
L’azione dimostrativa che sarà attuata domenica 6 febbraio dai gestori di piscine, con la chiusura degli impianti, ha la piena comprensione della Federazione Italiana Nuoto.
Il presidente Paolo Barelli, in questi due anni nei quali il Paese Italia sta combattendo contro la pandemia, ha più volte sensibilizzato l’opinione pubblica e le autorità politiche sulle drammatiche conseguenze che hanno investito le associazioni e società sportive.
Le piscine sono state tra le prime a chiudere e tra le ultime a riaprire. Si sono sempre uniformate, come doveroso, alle norme man mano emanate. Hanno ottemperato scrupolosamente a tutte le disposizioni in materia di utilizzo degli impianti. Eppure gli sforzi compiuti non sono stati adeguatamente condivisi. Peraltro gli ultimi incontrollabili aumenti delle bollette energetiche hanno ulteriormente influito sui costi e sui bilanci rendendo la situazione ormai insostenibile.
leggi il comunicato stampa integrale qui