Shayna Jack è tornata in acqua, come ha annunciato sulle sue pagine social. La 22enne velocista australiana sta attualmente scontando una sospensione di 2 anni per essere risultata positiva alla sostanza vietata Ligandrol nel 2019.
Jack ha dichiarato:
“IM BACK!!! L’acqua non è mai stata così bella. Non posso iniziare a descrivere quanto sia stato incredibile camminare attraverso i cancelli con il mio allenatore e la mia squadra.
So di essere più forte mentalmente e fisicamente.
“Anche se questa non è la fine del mio incubo con un altro appello da affrontare, voglio dire un enorme grazie alla mia famiglia, al mio partner, all’allenatore Dean Boxall, ai miei amici, al team @stpeterswestern, al team legale di Gadens, al mio team di gestione @agencyx.com.au, e ai team di @motoramajeepspringwood e @waxdgroomingbar per essere sempre al mio fianco”.
L’ulteriore appello a cui si riferisce Jack è stato proposto da Sports Institute Australia contro la riduzione della sospensione. La data per l’appello di SIA e WADA contro Jack deve ancora essere confermata.
IL CASO JACK
Shayna Jack a Luglio del 2019, ha ricevuto una squalifica di quattro anni dalla Australian Sports Anti-Doping Authority (ASADA). La nuotatrice di Brisbane era tornata a casa in Australia nel mezzo del raduno di rifinitura prima del mondiale di Gwangjiu la scorsa estate. All’epoca aveva affermato che il suo passo indietro era dovuto a “motivi personali”. Successivamente è emerso che Jack risultava positiva alla sostanza vietata Ligandrol.
Avverso quella decisione, la Jack ha proposto ricorso dinanzi alla Corte di Arbitrato dello Sport.
A Novembre del 2020, il CAS (Corte di Arbitrato per lo Sport) ha ridotto la sospensione della nuotatrice Australiana Shayna Jack da 4 a 2 anni. E’ stato accertato che l’atleta non aveva ingerito intenzionalmente la sostanza proibita.