Il movimento delle braccia al momento dello stacco dal blocco può influenzare in modo significativo la propulsione e la velocità di un nuotatore.
Al momento della partenza, si possono riscontrale tre principali movimenti:
- sollevamento della testa
- movimento delle braccia
- spinta della gamba posteriore in aria.
Questa settimana ci occuperemo del movimento delle braccia che può fare la differenza sulla potenza della partenza.
Anche se ci sono alcune variazioni delle seguenti tecniche, vediamo principalmente quattro diversi movimenti delle braccia prima che assumano una posizione aerodinamica per l’ingresso in acqua.
Ciò che influenza la propulsione dei piedi e delle mani è la quantità di energia cinetica nel movimento delle braccia.
Per questo andiamo a classificare i quattro diversi movimenti delle braccia da quella con più quantità di energia cinetica a quella con meno energia.
In altre parole, i movimenti vengono classificati dal migliore al peggiore.
Il Grande Cerchio – Braccia dritte.
Raddrizzando le braccia da una posizione piegata, il nuotatore quadruplica la quantità di energia cinetica in questo movimento circolare.
La chiave è quella di mantenere le braccia diritte per tutto il movimento circolare. Quando la schiena si curva in aria continuare il cerchio (appunto “grande cerchio”).
Nella foto di seguito, potete osservare un esempio di partenza con le braccia dritte. In corsia4 Fabio Scozzoli.
Il piccolo cerchio – Gomiti piegati
Piegando i gomiti e facendo un cerchio continuo più piccolo, l’energia cinetica del movimento del braccio si riduce.
La tecnica di curvatura del gomito è usata dalla maggior parte dei nuotatori americani d’elite.
E’ facile e sicura ma potrebbe non avere la stessa propulsione rispetto ad un movimento circolare ampio.
Questa tecnica viene spesso definita “quick draw start”.
Nella foto qui sotto, un esempio della partenza a gomiti piegati, utilizzata dall’americano Michael Andrew.
Oscillazione delle braccia sotto il corpo
Questa tecnica è di solito usata dai nuotatori più giovani, ma può essere vista anche alcuni professionisti
Si parte tenendo le braccia dritte lungo le gambe e poi si fanno oscillare sotto il corpo per assumere la posizione aerodinamica di entrata in acqua.
Questi movimenti fanno perdere molta energia che potrebbe essere usata per un’efficace entrata in acqua.
Come qualsiasi altra tecnica nel nuoto, anche qui bisogna fare molta pratica per perfezionarla.
Articolo scritto con la collaborazione di Gary Hall Sr.