Thomas Bach ha annunciato sabato che si dimetterà dalla carica di presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) al termine del suo secondo mandato, previsto per il prossimo anno, mettendo così a tacere le speculazioni su una possibile estensione della sua presidenza oltre il limite statutario di due mandati.
Alcuni membri del CIO avevano suggerito al settantenne Bach di richiedere una deroga al limite dei mandati, che prevede un primo periodo di otto anni e un secondo di quattro, come stabilito dallo stesso Bach nella revisione dello statuto. Tuttavia, il campione olimpico di scherma del 1976 ha ribadito che l’organizzazione trarrebbe maggiore beneficio da un rinnovamento della leadership.
“In seguito a profonde riflessioni e a estese discussioni, ho deciso che il mio mandato non deve essere esteso oltre i limiti stabiliti dalla Carta Olimpica,” ha dichiarato Bach nel penultimo giorno delle Olimpiadi di Parigi. “Per salvaguardare la credibilità del CIO, dobbiamo tutti rispettare gli alti standard di buon governo che ci siamo imposti. I tempi nuovi richiedono nuovi leader.”
Il successore di Bach sarà eletto il prossimo marzo ad Atene e assumerà ufficialmente le funzioni nel giugno 2025.
Durante la sua presidenza, Bach ha assicurato al CIO un futuro finanziario stabile, garantendo 7,3 miliardi di dollari per il periodo 2025-28 e 6,2 miliardi per il 2029-32. Inoltre, ha definito le sedi olimpiche per il prossimo decennio: Milano Cortina 2026, Los Angeles 2028, le Alpi francesi 2030, Brisbane 2032 e Salt Lake City 2034. La decisione di assegnare contemporaneamente due edizioni delle Olimpiadi – con Parigi e Los Angeles annunciate nel 2017, seguite dalle Olimpiadi invernali nelle Alpi francesi e a Salt Lake City – è stata una mossa senza precedenti che sembra portare i suoi frutti.
Tuttavia, la presidenza di Bach non è stata immune da critiche. Quando scoppiò lo scandalo del doping russo dopo le Olimpiadi del 2014, Bach si oppose alla raccomandazione dell’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) di imporre un divieto generale agli atleti russi, lasciando invece alle singole federazioni sportive la decisione su quali atleti potessero partecipare ai Giochi di Rio 2016. Questo avvenne poco dopo che il presidente russo Vladimir Putin fu il primo a congratularsi telefonicamente con Bach subito dopo la sua elezione nel 2013.
Inoltre, Bach ha guidato il CIO attraverso la crisi della pandemia di COVID-19, rinviando le Olimpiadi di Tokyo al 2021 nonostante le forti pressioni per una cancellazione definitiva. Un sondaggio del 2021 rivelò che circa l’80% dei giapponesi era favorevole a un ulteriore rinvio o alla cancellazione dei Giochi.
Recentemente, Bach ha minacciato di revocare i diritti di ospitalità di Salt Lake City per il 2034, in risposta a un’indagine del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti su una controversia legata al doping cinese. L’indagine coinvolgeva alcuni nuotatori del 2021 e Bach si è schierato al fianco della WADA, difendendo la decisione dell’agenzia di scagionare 23 nuotatori cinesi risultati positivi a una sostanza vietata, attribuendo la positività a una contaminazione ambientale proveniente dalla cucina dell’hotel dove alloggiavano.