Articolo di Fabrizio De Serio
Io me lo ricordo bene quando mi sono innamorato.
Ero poco più che un bambino. Un amico dei miei genitori durante le vacanze estive in Calabria mi portava ogni giorno a fare un giro sul suo gommone con una decina di amichetti scatenati e chiassosi.
Alla fine della gita, ci lasciava ad una quindicina di metri dalla riva. Quello era il momento che preferivo e che aspettavo con impazienza.
A quel punto, infatti, dovevamo tornare a riva a nuoto e quei pochi metri che mi separavano dal bagnasciuga a me sembravano una distanza siderale. La sfida titanica di Ulisse per tornare ad Itaca.
Paura, Emozione, Adrenalina
La voglia di lasciarsi andare anche quando la testa ti dice “fermati”.
Il timore di essere sopraffatto da qualcosa di misterioso ma che esercita un’attrazione irrefrenabile.
Ecco in un solo sospiro tutti gli ingredienti dell’amore.
I miei genitori non riconobbero quella fiamma negli occhi o forse è stata colpa mia non parlarne. Certo è che mi toccò aspettare alcuni anni prima di assaporare nuovamente quell’ebbrezza.
Accadde durante un’altra estate, questa volta in Grecia, grazie ad una di quelle gare di nuoto penose organizzate da animatori stanchi e sottopagati che, alla fine della stagione turistica, hanno esaurito tutte le idee.
Ebbene, proprio in quello scenario infausto e decadente, tornai a provare il brivido dimenticato.
Questa volta, fui catturato dalla sensazione sorprendente provocata dalla stanchezza priva di pesantezza. E da allora, noi due cominciammo a frequentaci molto più assiduamente.
Nuotavo ogni volta che ne avevo l’occasione, prevalentemente a mare, senza un fine preciso, senza meta.
Esclusivamente per il piacere di stare con lui: conversare, meditare, a volte stare semplicemente zitti per godersi il silenzio e guardarsi negli occhi.
Del resto, il silenzio lo concedi solo alle persone che ami veramente.
Altrimenti si trasforma in imbarazzo. Lo hai mai notato?
Dopo tanti anni di passione, oggi stiamo ancora insieme e lo sai perché?
Perché il nuoto non ti tradisce
Non ti scarica quando sei vecchio e, se lo lasci stare per un po’ ed hai voglia di tornare, ti accoglie senza giudicarti.
Il nuoto ti abbraccia in silenzio e non ti assilla con chiacchiere inutili ed è in grado di regalarti quiete e serenità oppure emozioni esplosive come fuochi d’artificio.
Conosco tante coppie che si amano da una vita.
Le guardo con tenerezza e ammirazione.
I segni sulla pelle dell’uno raffrontati alla perfezione dell’altro suggerirebbero che si tratta di un amore impossibile ma così non è.
Non giudicare un nuotatore dalla velocità e dalla tecnica, giudicalo da come stende il braccio per accarezzare l’acqua.
Chi ha scritto questo articolo è mosso da una sincera passione per il nuoto e ne ha colto la bellezza eterna che non è costituita solo da tempi da record. Il nuoto si nutre di respiro e scivolamento sull’acqua. Il nuoto può avere aspetti contemplativi. Al nuoto posso andare e tornare guardando il mondo da una prospettiva liquida.
“Al nuoto posso andare e tornare guardando il mondo da una prospettiva liquida”, grazie per questa immagine…